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(it) USI Roma: Ribellarsi è giusto - Estendiamo il conflitto sociale
From
worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date
Thu, 25 Dec 2003 11:07:33 +0100 (CET)
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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
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http://ainfos.ca/index24.html
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Da: usiait1@virgilio.it
RIBELLARSI E' GIUSTO - ESTENDIAMO IL CONFLITTO SOCIALE
Lottiamo contro ogni forma di repressione, contro il carovita, contro i
tagli sociali della Finanziaria, contro ogni riforma alle pensioni.
COSTRUIAMO INSIEME UN'ALTERNATIVA ALLA GLOBALIZZAZIONE CAPITALISTICA La
segreteria Nazionale Collegiale dell'USI esprime la sua piena
solidarietà alle lotte dei lavoratori autoferrotranviari per la
conquista di adeguati aumenti salariali e per migliori condizioni di
lavoro e di vita.
Ancora una volta i sindacati confederali hanno firmato un accordo senza
un vero mandato dai lavoratori; la concertazione dei confederali ha
mostrato ancora una volta di servire unicamente le esigenze dei padroni
pubblici e privati.
Ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato con le loro lotte che è
possibile rompere ogni muro e superare i limiti imposti dalla legge
antisciopero, la 146.
Per l'Unione Sindacale Italiana ribellarsi è giusto contro chi vuole
decidere per noi, sia come lavoratori che come cittadini; per l'USI
contro ogni forma di repressione, contro il carovita, ontro i tagli
sociali della finanziaria, contro ogni riforma delle pensioni è
necessario estendere il conflitto sociale.
L'USI - Unione Sindacale Italiana - da tempo si sta mobilitando, anche
con gli scioperi, contro il governo, insieme a molte altre strutture, per
una Piattaforma sociale: contro gli effetti della legge 30; contro gli
attacchi all'istruzione e alla sanità pubblica; contro le
privatizzazioni e le dismissioni dei servizi pubblici e sociali; contro
la precarizzazione del rapporto di lavoro; contro l'attacco alle
pensioni; per adeguati aumenti salariali nella contrattazione
collettiva; per la difesa del diritto di sciopero e delle libertà
sindacali e, da sempre, CONTRO LA GUERRA.
La casa, i servizi pubblici sociali, le pensioni, il carovita, i
trasporti, la scuola, il salario/reddito sociale, sono alcuni degli
elementi centrali di mobilitazione. La lotta, oltre che sulle grandi
questioni nazionali come quella in difesa della scuola pubblica (sia essa
comunale che statale, dovrà portare nuovamente a gennaio alla
mobilitazione e allo sciopero) e contro una nuova riforma delle
pensioni, dovrà aprirsi a livello territoriale con vertenze sia
metropolitane che, nel caso di Roma, municipali, in modo che la
richiesta di difesa dal carovita e di reddito di cittadinanza per
tutti/e significa anche la possibilità di recupero di quote di salario
indiretto o come per alcuni contratti di lavoro ancora in sospeso anche
di salario diretto (vedi autoferrotranviari).
Per la casa significa riaprire la battaglia per l'autorecupero degli
edifici occupati e di una nuova sanatoria per le passate occupazioni??
Una vertenza per la richiesta di edilizia popolare, contro la
cartolarizzazione a prezzi di mercato, per il mantenimento di affitti
"sociali" per i settori deboli (precari, disoccupati, anziani).
Per i servizi significa costruire vertenze cittadine o municipali per
utilizzare gratuitamente, per i settori non "garantiti", biblioteche
(anche con punti internet), palestre, piscine, musei e di poter
disporre di adeguati servizi sociali.
Vanno poi riaperte le vertenze per i trasporti, l'acqua, l'energia, lo
smaltimento dei rifiuti, per beni di prima necessità a prezzi
calmierati, con la possibilità di grosse campagne di controinformazione e
di mobilitazione.
Per l'istruzione e la formazione la lotta deve essere per la difesa del
servizio pubblico e contro lesternalizzazione di servizi (dai settori di
pulizia agli asili nido) e la diffusione dell'uso di personale
precario e sempre meno garantito ..
Così come occorre mobilitarsi contro le condizioni di precarietà e di
sfruttamento dei lavoratori delle cooperative sociali o delle aziende che
hanno in affidamento o in appalto servizi pubblici, degli operatori dei
call center e di altri settori di precariato diffuso, così come contro il
lavoro nero; per questi si dovranno costruire momenti
unificanti e di coordinamento delle lotte.
La ripresa della conflittualità sui posti di lavoro e nel territorio
dovrà servire a bloccare gli effetti della legge Biagi dalle tante e
peggiorative tipologie contrattuali per i lavoratori e le lavoratrici e
dovrà servire anche a riconquistare un salario adeguato e a sconfiggere
le limitazioni al diritto di sciopero.
La lotta dev'essere aperta a tutti i livelli, anche diversificando le
forme pratiche da utilizzare, in modo coerente con gli obbiettivi da
raggiungere, cercando di unificare e non dividere vertenze e fronti di
lotta e non facendo dei migranti gli unici colpevoli di una situazione di
sfruttamento voluta dai padroni, dal governo e dal sistema
capitalistico che paghiamo in prima persona come cittadini e come
lavoratori.
E' necessario sviluppare una rete che riunisca forze politiche,
sindacati di base, associazioni, centri sociali, autoproduttori,
cooperative, d'accordo sui punti centrali di una piattaforma sociale
territoriale; con la possibilità di avviare, a partire dalle grosse
metropoli, percorsi di mutue autogestite, di casse di resistenza per il
finanziamento di progetti alternativi.
Tutto questo significa l'estensione del conflitto generalizzato, un
percorso che, nel primo novecento e dopo la guerra, aveva portato ad una
opposizione di massa e alla conquista di lavoro e diritti; un conflitto
sociale che oggi ritrova con le lotte degli
autoferrotranviari uno slancio ed un esempio per tutti.
L'USI invita inoltre tutti i lavoratori e le lavoratrici ad
autorganizzarsi sui posti di lavoro e nel territorio.
USI - UNIONE SINDACALE ITALIANA - VIA ISIDE 12 - 00184 ROMA Tel.
06/70451981- fax 06/77201444
USICONS - ASSOCIAZIONE DI DIFESA E TUTELA DEGLI UTENTI E DEI
CONSUMATORI, COOP. L'UNIONE, CIRC. DURRUTI, LABORATORIO SOCIALE LA TALPA,
ASSOCIAZIONE CULTURALE ISIDE, PUNTO INFOLAVORO LAB. SOC. XI MUNICIPIO
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