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(it) USI: Uniti per un altro futuro

From worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date Fri, 10 Oct 2003 18:52:36 +0200 (CEST)


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Da: usiait1@virgilio.it

UNITI PER UN ALTRO FUTURO
COSTRUIAMO INSIEME LO SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO
CONTRO IL GOVERNO PER IL 7 NOVEMBRE

Il fallimento del vertice di Cancun ha dimostrato che anche il
modello di capitalismo "neoliberista" non funziona e può essere
sconfitto da una chiara opposizione dei paesi più poveri e dal
movimento "no global". Ora anche in Italia occorre dare vita ad
una opposizione unitaria per costruire un'alternativa alle
politiche antisociali del governo Berlusconi, unificando tutte
le lotte.

L'USI - Unione Sindacale Italiana - storica confederazione del
movimento dei lavoratori del nostro paese, nata nel 1912 -
chiusa da Mussolini - ricostruita negli anni '90 - ha concluso
il 15 settembre il tentativo di conciliazione previsto dalle
legge antisciopero ed ha proclamato per il 7 novembre lo
sciopero generale contro il governo, insieme ad altre strutture
su una Piattaforma sociale: contro gli effetti della legge 30;
contro gli attacchi all'istruzione e alla sanita' pubblica;
contro le privatizzazioni e le dismissioni dei servizi pubblici
e sociali; contro la precarizzazione del rapporto di lavoro;
contro l'attacco alle pensioni; per adeguati aumenti salariali
nella contrattazione collettiva; per la difesa del diritto di
sciopero e delle liberta' sindacali. Certamente lo sciopero
generale è un momento alto di lotta, per questo deve nascere dal
basso, dai luoghi di lavoro, dal territorio, con l'apertura di
vertenze sindacali e sociali.

Durante il Festival Nazionale del Precariato Metropolitano, che
si è svolto al Laboratorio Acrobax (ex Cinodromo occupato) e il
Convegno "dal Nido all'Ateneo" (organizzato dall'USI), la
Riunione Internazionale a Barcellona del Sindacalismo
Alternativo (dove l'USI e la CUB rappresentavano l'Italia) si
sono definiti elementi comuni, centrali per una ripresa delle
lotte nel nostro paese e in generale a livello internazionale.
Uno di questi elementi è la precarizzazione e la flessibilità
che questo sistema vuole estendere a tutti/e sia sui posti di
lavoro che nella vita quotidiana; per questo occorre coniugare
le mobilitazioni dei precari con quelle dei lavoratori, dei
pensionati... su una Piattaforma sociale di lotta che abbia dei
temi unificanti e che sia capace di adeguare la scelta delle
forme di lotta alle singole vertenze che si dovranno aprire.

La casa, i servizi pubblici sociali, i trasporti, la scuola, il
salario/reddito sociale, sono alcuni degli elementi centrali di
mobilitazione, anche a livello europeo.

La lotta, oltre che sulle grandi questioni nazionali come quella
in difesa della scuola pubblica (sia essa comunale che statale),
dovrà aprirsi a livello territoriale con vertenze sia
metropolitane che, nel caso di Roma, municipali, in modo che la
richiesta di reddito di cittadinanza per tutti/e significa anche
la possibilità di recupero di quote di salario indiretto,
rilanciando la grande battaglia operaia sintetizzata dal motto:
LAVORO O NON LAVORO, SALARIO GARANTITO!

Per la casa significa riaprire la battaglia per l'autorecupero
degli edifici occupati e un rilancio delle occupazioni degli
edifici pubblici abbandonati...

Una vertenza per la richiesta di edilizia popolare, contro la
cartolarizzazione a prezzi di mercato, per il mantenimento di
affitti "sociali" per i settori deboli (precari, disoccupati,
anziani...).

Per i servizi significa costruire vertenze cittadine o
municipali per utilizzare gratuitamente, per i settori non
"garantiti", biblioteche (anche con punti internet), palestre,
piscine, musei...

Vanno poi riaperte le vertenze per i trasporti, l'acqua,
l'elettricità, il gas, con la possibilità di grosse campagne di
autoriduzione delle bollette.

Per l'istruzione e la formazione la lotta deve essere per la
difesa del servizio pubblico e contro: l'esternalizzazione di
servizi (dai settori di pulizia agli asili nido), la diffusione
dell'uso di personale precario e sempre meno garantito, proposte
anche a Roma dalla Giunta di Centro sinistra.

Così come occorre mobilitarsi contro le condizioni di
precarietà e di sfruttamento dei lavoratori delle cooperative
sociali o delle aziende che hanno in affidamento o in appalto
servizi pubblici, degli operatori dei call center e di altri
settori di precariato diffuso; per questi si dovranno costruire
momenti unificanti e di coordinamento delle lotte.

Le varie iniziative dovranno portare alla costruzione dello
sciopero generale e generalizzato come è avvenuto con successo
il 15 febbraio 2003, alla lotta nazionale contro la precarietà
per la richiesta di reddito di cittadinanza, che dovrebbe
sfociare in una manifestazione nazionale per fine novembre a
Roma e in altri percorsi di conflitto.

La ripresa della conflittualità sui posti di lavoro e nel
territorio dovrà servire a bloccare gli effetti della legge
Biagi dalle tante e peggiorative tipologie contrattuali per i
lavoratori e le lavoratrici.

La lotta dev'essere aperta a tutti i livelli, anche
diversificando le forme pratiche da utilizzare, in modo coerente
con gli obbiettivi da raggiungere.

Proponiamo di ricostruire dal basso le storiche CAMERE DEL
LAVORO RIVOLUZIONARIE con caratteristiche di punto di
aggregazione di lavoratori e di forze sociali, di cooperative
di disoccupati, di liste di lotta (controcollocamento).

E' necessario sviluppare una rete che riunisca le forze
politiche, sindacati di base, associazioni, centri sociali,
autoproduttori, cooperative, d'accordo sui punti centrali di
una piattaforma sociale territoriale; con la possibilità di
avviare, a partire dalle grosse metropoli, percorsi di mutue
autogestite per il finanziamento di progetti, anche con
contributi pubblici, e di iniziare a portare avanti il progetto
di un circuito monetario non capitalistico.

Tutto questo significa l'estensione del conflitto generalizzato,
un percorso che, nel primo novecento e dopo la guerra, aveva
portato ad una opposizione di massa e alla conquista di lavoro
e diritti.

Significa opporsi alla repressione ed alla criminalizzazione che
sta avvenendo nei confronti di spezzoni del movimento che sta
lottando a Roma per la casa e contro la precarietà, a Napoli per
il lavoro...

Significa essere in Piazza nelle varie mobilitazioni che ci
saranno nel mese di ottobre, a partire da quella a Roma in
Campidoglio per il 20 di pomeriggio, su una Piattaforma sociale
e sindacale di lotta.

USI - UNIONE SINDACALE ITALIANA
VIA ISIDE 12 - 00184 ROMA - Tel. 06/70451981
- fax 06/77201444 - e-mail: usiaitl@yahoo.com




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