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(it) Comidad n.109: Cuba, Iraq, Iran e astensionismo
From
worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date
Tue, 22 Jul 2003 11:20:50 +0200 (CEST)
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Cuba, Iraq, Iran e astensionismo
Il calo di brache nei confronti della sinistra europea nei
confronti della Democrazia ha dato come risultato le sanzioni
economiche ai danni di Cuba da parte della Unione Europea. E'
stato un atto di piaggeria dei governi europei nei confronti
degli Stati Uniti, ma non ha trovato in pratica nessuna
resistenza da parte della sinistra.
Pur non avendo noi nessuna simpatia per Castro, la posizione
della sinistra europea ci pare quantomeno incongruente. Se si
accetta l'idea della necessità di un governo, non si può
avallare una concezione elettoralistica a tutti i costi che, nel
caso cubano, si risolverebbe in un governo CIA-mafia.
Trasformare la democrazia in un mito astratto che non tiene
conto delle possibilità di manipolazione da parte del più ricco
e del più forte, significa avallare ogni forma di prepotenza e
di sopruso. E' esattamente ciò che sta avvenendo: gli Stati
Uniti possono effettuare ogni forma di aggressione e di
ingerenza nei confronti di paesi più deboli, senza che ormai da
parte del resto del mondo si sollevi la benchè minima critica.
Al contrario, l'informazione ufficiale è compatta nell'accettare
le versioni dei fatti preparate dagli uffici stampa della CIA e
della NSA.
Le stragi americane in Iraq vengono taciute o spacciate come
scontri con terroristi di Al Qaeda; la presenza di
manifestazioni e tafferugli in Iran viene invece spacciata come
la prova che il regime degli Ayatollah è intollerabilmente
oppressivo, come se altri regimi fossero tollerabili. La realtà
è che le università iraniane sono sempre state infiltrate dai
servizi segreti americani. Nel 1979 l'attacco all'ambasciata
americana di Teheran, e la conseguente presa di ostaggi, fu
proprio operata da studenti che allora davano lezioni di
antiamericanismo agli ayatollah. Il risultato fu che gli Stati
Uniti poterono assumere la parte della vittima mentre la
rivoluzione iraniana si ritrovò isolata sul piano
internazionale, favorendo l'attacco militare di Saddam Hussein.
I compagni di Rifondazione Comunista dovrebbero riflettere
sull'effetto deleterio di iniziative come quelle referendarie,
che cercano di rilanciare agli occhi degli oppressi il mito
della democrazia, proprio mentre questo mito è la maggiore arma
propagandistica nelle mani degli oppressori.
Il fatto che il crescere dell'astensionismo non comporti
automaticamente un'insorgenza rivoluzionaria nelle masse, è
un'osservazione ovvia ma fuorviante.
Il problema immediato può essere non quello di fare la
rivoluzione, ma semplicemente quello di non fare favori ai
potenti.
C'è da aggiungere anche che mentre in Italia cresce
l'astensionismo, il movimentio politico che dovrebbe
interpretare questo fenomeno non riesce poi a rimanere unito al
riguardo. L'astensionismo sulla stampa anarchica si è ridotto
infatti a fenomeno da gestire in regime di par condicio con
l'elettoralismo, come se esser l'uno o l'altro fosse la stessa
cosa per gli anarchici.
16/6/2003 Comidad Napoli
bollettino di collegamento nazionale
comidad 109 - luglio 2003
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