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(it) Appello da Libera e rassegna stampa [media]

From worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date Sat, 12 Jul 2003 13:43:43 +0200 (CEST)


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Da: Meletta <meletta@aconet.it>
[ndr.- l'appello e comunicato stampa sono stati distribuiti ieri]

RASSEGNA STAMPA
11 maggio ‘03
Il resto del carlino

DOPO ESSERE SCESI IN PIAZZA, I RAGAZZI
Dopo essere scesi in piazza, i ragazzi di Libera, per difendere la loro
sede, occuperanno anche i campi. Lo hanno annunciato ieri pomeriggio da
un megafono alcuni esponenti del centro sociale di Marzaglia, riunitisi
insieme ad alcune centinaia di compagni in piazzale Sant'Agostino per
manifestare contro il progetto di realizzazione della pista prove che
dovrebbe sorgere nella zona. Il progetto viene definito da Libera
«completamente subordinato alla mercificazione della vita». «E' delirante
— secondo uno dei portavoce di Libera — non tiene conto di quanto
Marzaglia sia già pesantemente “impattata” da scalo merci, alta
velocità, bretella autostradale e cave». Dovrebbe essere trasferita, lo
ricordiamo, la casa che è sede di Libera, da qui l'appello a tutti gli
anarchici. «Temiamo che le escavazioni possano intaccare le falde»
affermano e sostengono «di non essere soli nella battaglia». «Abbiamo
contattato i residenti e tutti si sono detti contrari al progetto; gli
agricoltori, in particolare, si sono impegnati a contattare le loro
associazioni di categoria per sollevare la questione»». Altre
manifestazioni di protesta sono annunciate per mercoledì e giovedì
prossimo, in occasione del convegno di Agenda 21 alla Sala Truffaut, in
cui si parlerà di sviluppo sostenibile. Al corteo di ieri, hanno preso
parte anche l'assessore comunale all'Ambiente Mauro Tesauro e il
capogruppo di Rifondazione Francesco Frieri, oltre ad esponenti di
Legambiente, Modena Social Forum, Wwf e Attac.
ce.l

A MARZAGLIA
UN IMPIANTO
ECO-COMPATIBILE
«Non sarà un autodromo», ma solo un circuito di prova e collaudo a
disposizione delle aziende attive nel settore auto, e comunque «nessuna
decisione è ancora stata presa». Così Nerino Gallerani, assessore alla
Mobilità del comune, cerca di fissare i paletti attorno all'ipotesi di
realizzazione di una pista prove per autovetture a Marzaglia.
«Innanzitutto - spiega- stiamo parlando non di un autodromo, dove cioè si
fanno gare e che ha strutture per accogliere decine di migliaia di
spettatori». Intanto sempre ieri in centro si è svolta una manifestazione
di anarchici e ambientalisti contro il progetto.

8 luglio ‘03

la gazzetta di modena

Ieri la discussione in Consiglio con l’assessore sul progetto in via
Pomposiana: dubbi da Rifondazione ad An, Ds isolati anche in maggioranza
Marzaglia: interessa la cava, non l’autodromo
Gallerani: scavare si può ed è una risorsa per finanziarci - Ma si parla
di pista prove

CARLO GREGORI
Alla giunta interessa la possibilità di utilizzare il terreno di
Marzaglia per fare la cava. Della pista prove se ne parlerà ancora ma è
un altro argomento. La cava invece può essere aperta e sfruttata -
vendendola o dandola in concessione - perchè, come ha spiegato
l’assessore Nerino Gallerani, «è una risorsa per finanziare le nostre
opere».
E, per piacere, non chiamatelo più autodromo. Ieri abbiamo appreso che
il progetto riguarda una pista prove. Magari per far guidare meglio chi
prende troppi punti patente o per testare le auto sportive. Si tratta di
un anello da 2,6 km dentro un terreno verde; garantisce che non sarà
grande come quello previsto all’inizio, ben 15 anni fa.
In ogni caso non è stato questo l’oggetto principale della discussione di
ieri in Consiglio Comunale, ma la «verità». La «nuda signora» è stata
invocata da un membro di maggioranza, Maienza dell’Udeur. Insomma, anche
in maggioranza (assente la Margherita) era grande la voglia di capire
cosa c’è dietro questo benedetto progetto motoristico in un’area oggi di
pregio naturalistico ma al centro di grandi opere infrastrutturali, come
è il terreno di via Pomposiana a Marzaglia Nuova.

E questa volta i Ds si sono trovati da soli a sostenere un progetto che
non era neppure nel programma elettorale. Intanto, si è formato uno
schieramento unico da Rifondazione (che ha presentato l’interrogazione)
fino ad An. Tutti d’accordo su un fatto: non è affatto chiaro l’interesse
per quell’area ceduta tanti anni fa alla società Vintage e oggi così
interessante per la «terra di motori». Nonostante sia occupata dalla
comunità anarchica di Libera.

Francesco Frieri di Rifondazione ha prospettato una cava da un milione di
metri cubi che permetterà alla giunta di incassare 25 milioni di euro. Ha
ricordato che sarà il primo autodromo interrato a 10 metri di
profondità.

Replica Gallerani: 1) l’amministrazione non intende costruire un
autodromo; 2) ha chiesto invece a una società di Promo (Democenter) «di
mettere a fuoco un tema che già da tempo ci è stato sollecitato da
associazioni di cittadini: la costruzione di una pista prove»; 3)
nell’attuale Prg la scelta non è causale «ma prevista da 15 anni»: creare
un’area per attività sportive; 4) la cava non c’entra con la pista prove
e, punto fondamentale, «su quell’area la cava è prevista anche dal Piano
Attività Estrattive ed è stata ridotta. Non c’è decisione imminente ma
l’amministrazione potrà mettere in vendita o dare in uso il terreno per
l’estrazione»; 5) la pista prove ribassata è poi «una sceta coerente per
ridurre il rumore».

E’ a quel punto che Maienza ha detto: «Assessore, occorre dire la verità
ai cittadini. Se si scende di 10 metri ci sarà una vera estrazione di
ghiaia. A quanto ammonterà l’entrata di questa operazione?»

Se anche il consigliere di Forza Italia Caropreso ha chiesto chiarimenti
sulla dimensione di questa pista prove ricordando che si tratta comunque
di un’area naturalistica di pregio (cassa di espansione, oasi e boschi),
la Leonardi dei Ds ha invocato «trasparenza» e «certificazione di
sostenibilità ambientale».

Gallerani replica a Maienza: «La cava era prevista da 5-6 anni e i
cittadini di Marzaglia sanno bene queste cose». E a Frieri: «Le
previsioni di attività estrattive vanno fatte sul fabbisogno delle
attività edili e cantieristiche. Se non si mettono in attività le cave,
si crea uno squilibrio di mercato e quindi di prezzi». Ed è una risorsa
per le casse comunali. Tutto chiaro, ora?


Il resto del carlino

PISTA PROVE?
SE NE PARLA
DOPO IL 2004
La proposta di realizzare un impianto prove per le attività motoristiche
a Marzaglia subisce l'ennesimo stop. Se ne è avuta la prova ieri
pomeriggio in consiglio comunale, dove è stata discussa
un'interrogazione sul tema presentata da Rifondazione. Ebbene,
nonostante da più di dieci anni si parli della pista per qualificare la
vocazione di Modena «terra dei motori» (la Confcommercio ha coniato in
proposito il termine Motor valley e l'Aci sostiene il progetto) per i
Verdi è diventato un punto politico bloccare la cosa sul nascere.
L'assessore Tesauro è esplicito: «L'area di Marzaglia è interessata da
interventi di rinaturalizzazione, in quel sito non ha senso realizzare
una pista prove. Non credo che sia una delle priorità per la città —
dice — e non era scritto negli accordi di legislatura. Lasciamo il
dibattito sul tavolo della prossima amministrazione». Pillola indigesta,
dunque. E si rimanda tutto

VERDI E RIFONDAZIONE
BLOCCANO LA PISTA PROVE
Povera Modena terra di morori! Appena si entra in Consiglio comunale
tutte le cose di cui siamo orgogliosi (la tradizione motoristica, le
case automobilistiche note in tutto il mondo, il mito del Drake, le
manifestazioni, le auto d'epoca, l'indotto economico eccetera)
improvvisamente perdono di valore. Così basta un gruppetto di anarchici,
un consigliere di Rifondazione a caccia di voti, l'assessore verde che
punta i piedi ed ecco che anche la proposta di realizzare un impianto
prove per le attività motoristiche subisce l'ennesimo stop.
Chi ha le collezioni del Carlino troverà decine di articoli per un tema
che ha sempre animato il dibattito cittadino: ieri in Consiglio, in
un'atmosfera da dilettanti allo sbaraglio, molti dicevano di non saperne
nulla...

Più di dieci anni fa il piano regolatore destinò un'area nei pressi
dell'aeroporto di Marzaglia per realizzare una pista per auto. La
realizzazione fu affidata ai privati che ottennero l'area in diritto di
superficie. Poi tutto si arenò. Ma negli ultimi mesi, sotto la spinta di
chi crede nella caratterizzazione internazionale della nostra città come
terra di motori (Confcommercio ha coniato in proposito il termine motor
valley, l'Aci sostiene il progetto, ampi settori delle imprese e del
mondo degli appassionati) quell'idea è riemersa e il Comune ha affidato
all'Università e a Democenter l'incarico di studiare un progetto per
«orientare» la realizzazione, che resterebbe rigorosamente ai privati.
Apriti cielo! Per i Verdi è diventato un punto politico bloccare la cosa
sul nascere, Rifondazione punta a qualche consenso da parte dei gruppi di
anarchici che nella zona di Marzaglia hanno ottenuto dal Comune aree e
casolari per le loro attività. Basta questo per fermare tutto? Sì, nello
strano gioco di rappresentanza del centro-sinistra, basta questo per
fermare tutto.

L'assessore Tesauro è esplicito: «L'area di Marzaglia è interessata da
interventi di rinaturalizzazione, in quel sito non ha senso realizzare
una pista prove. Non credo che sia una delle priorità per la città —
dice — e non era scritto negli accordi di legislatura. Lasciamo il
dibattito sul tavolo della prossima amministrazione». Chiaro? per i
Verdi, a pochi mesi dal voto, la pillola è indigesta. Quindi si rimandi
tutto.

Ieri in Consiglio comunale è scesa in campo Rifondazione, chiamando in
contemporanea lo stesso gruppetto di anarchici che da qualche mese
manifesta ogni sabato per salvare la casa degli anarchici che il Comune
ha loro concesso proprio in quell'area.

In un'interrogazione, il consigliere Frieri ha chiesto con quali atti e
con quali fondi sia stato affidato lo studio a Democenter e ha chiesto
chiarimenti sull'estrazione di ghiaia cui si dovrebbe procedere nell'area
prima di realizzare la pista.

L'assessore Gallerani ha precisato che «non è intenzione
dell'Amministrazione realizzare un autodromo, bensì consentire ai privati
di realizzare un impianto prove (test, guida sicura, raduni) con
caratteristiche studiate da Università e Democenter sull'esempio di
numerosi impianti in Europa». Una schermaglia politica che nella sostanza
pare avere un solo sbocco: la pista prove finirà sul tavolo della
prossima amministrazione.
di Ettore Tazzioli


9 luglio ‘03

il resto del carlino

L'ACI: 'UNA PISTA PROVE È
INDISPENSABILE PER MODENA»

Verdi, Rifondatori e anarchici che si mettono per traverso, bastano a
fermare l'idea di realizzare un impianto per prove e manifestazioni
automobilistiche a servizio della motor valley modenese? Se tutto resta
nelle stanze della politica, può darsi. Se ne discute la città, potrebbe
invece prevalere il buonsenso e un progetto di cui si parla da 15 anni
potrebbe finalmente sbloccarsi.

IL PARERE DELL'ACI.

«Una pista per auto è indispensabile per Modena, lo sappiamo da decenni»
è il parere autorevole del presidente dell'Automobil club di Modena.,
Angelo Orlandi. «Io rispetto la politica e non voglio certo entrare
nelle questioni che riguardano i rapporti fra i partiti — spiega —
Voglio rimanere alla sostanza del problema: da anni un ampio arco di
forze vive della città sostiene la necessità di un impianto che completi
e supporti la vocazione modenese per le auto. Qui hanno sede marchi
prestigiosi nel mondo, decine di imprese che sono specializzaate nelle
produizione automobilistica. In pratica un intero settore produttivo che
coagula posti di lavoro, professionalità elevate e sapienza costruttiva.
Oggi si è costretti al nomadismo per effettuare test e prove su modelli
e materiali. Ma c'è di più — aggiunge Orlandi — L'Aci sta cercando di
allineare il nostro paese agli standerd europei della sicurezza e sta
per avviare una pista prove a Vallelunga, dove effettuare corsi per la
guida sicura in tutte le condizioni. All'estero queste attività esistono
da tempo, con impianti studiati ad hoc. Le nuove norme sulla patente a
punti, riferite ad un modello europeo, renderanno necessari impianti per
corsi di guida sicura, per le categorie professionali (autisti di mezzi
pubblici). Trovo che l'ipotesi prospettata per un impianto a Marzaglia
con queste
caratteristiche incontri tutte queste esigenze e consentirebbe a Modena
di ospitare adeguatamente le manifestazioni legate ai motori. Se le
obiezioni riguardano l'ambiente — conclude — le rispetto ma credo che
siano facilmente superabili, come dimostrano le esperienze europee».

L'OPPOSIZIONE. Il capogruppo di Forza Italia, Giorgio Barbolini,
chiarisce l'atteggiamento delle opposizioni su questo tema. «Non capisco
cosa c'entri questa strana alleanza fra anarchici e Verdi su una
questione che riguarda tutta la città — osserva — Non è da oggi che
riteniamo necessario che Modena si doti di un impianto che possa essere
utilizzato dalle imprese specializzate nel settore della motoristica.
Non si tratta di una pista per pochi eletti, ma di una struttura che
risponda alle esigenze delle imprese e delle manifestazioni legate al
mondo dei motori. Noi saremo vigili perchè non si costruisca un business
sulle escavazioni di ghiaia nella zona di Marzaglia — conclude — ma
credo che l'ostacolo maggiore sia nel modo pasticciato con cui il
centro-sinistra ha gestito questo problema, finendo con farlo
impantanare in un gioco di veti incrociati».

E I DIESSE? E' il consigliere Antonio Finelli a prospettare l'intenzione
del partito di maggioranza di non sottostare al no dei Verdi. «Un
progetto di questo tipo deve avere un minimo impatto ambientale —
argomenta — e deve essere discusso e approfondito in ogni sede, ma un no
ideologico è sbagliato. Una realizzazione di questo tipo è da tempo
presente nel piano regolatore e non si tratta di un autodromo, ma di una
pista prove che prenderà il posto di una cava ripristinata».

di Ettore Tazzioli


10 luglio ‘03

il resto del carlino

ANCHE LA LAPAM SOSTIENE IL PROGETTO
«Si discute molto in questi giorni della possibilità di insediare una
pista per prove auto in Marzaglia. E questo fatto — commenta Giampaolo
Palazzi, presidente provinciale di Lapam-Federimpresa — è estremamente
positivo per la città per moltissime ragioni. Sulla situazione occorre
tuttavia molta chiarezza: sotto la costruenda pista, a Marzaglia —
continua Palazzi — abbonda la ghiaia. E sembra, in questi giorni, che
aleggi un dibattito sotterraneo sulle priorità fra ghiaia e pista, dove
la ghiaia, da "incidente", positivo connesso alla costruzione della
pista, acquista una sua vitalità e obiettivi propri».

Per Lapam Federimpresa, dunque, l'impostazione della questione deve
essere molto chiara: «Si deve dire di sì all'autodromo e si deve usare
la ghiaia per pagare l'autodromo che sarebbe un importante elemento di
arricchimento della città a costo zero. Altri ordini di programma, del
tipo "ora scaviamo, poi discutiamo se fare la pista o no, magari con
danaro pubblico", (dopo che la ghiaia è già "evaporata" per conto suo),
non c'interessano».



«ATTENTI, SE MODENA LITIGA
LA PISTA FINIRÀ ALTROVE»
Sul tavolo ritagli di giornali americani che parlano della motor valley
italiana, mescolati con le cronache locali che riferiscono dell'ennesimo
stop al progetto della pista automobilistica di Modena, da tempo prevista
a Marzaglia ma ancora ferma sulla carta.

«Vede la differenza? — ci dice Piero Blondi, presidente regionale di
Confcommercio e promotore, un anno fa, del convegno nazionale in cui
lanciò la proposta della «Motor valley» — Questi reportage raccontano in
America di come a Modena ci sia il cuore dei motori. E noi siamo qui a
discutere perchè un gruppetto di anarchici deve spostare la sua casa...»

Cosa non le va?

«Le inutili incrostazioni ideologiche su un tema che invece è di schietta
identità cittadina».

Si spieghi

«Non stiamo parlando di quattro ricconi con macchinoni sportivi che
vogliono divertirsi. Qui stiamo parlando di quello che siamo, di
un'economia intera, di fabbriche e laboratori, di posti di lavoro, di
stipendi per migliaia di famiglie: Modena è questo, perchè questo lavoro,
da decenni, lo facciamo meglio di altri. Siamo il cuore della terra dei
motori, e la pista a servizio di questa eccellenza è un pezzo importante,
che va a incastonarsi con gli altri, e che inspiegabilmente ancora
manca».

Modena che perde un'altra occasione?

«Mi auguro di no. L'impianto per i test, i raduni e le attività
motoristiche si intreccia strettamente con le esigenze delle imprese
costruttrici, non solo modenesi, dei laboratori di eccellenza, dei
restauratori. La pista sta bene qui, nel cuore della motor valley: ma se
non riusciamo a farla, si stanno già muovendo altri, da Bologna a
Reggio...»

E allora?

«Guardi, devo riconoscere a Barbolini, quando abbiamo lanciato il
progetto della motor valley, di essere stato il primo ad impegnarsi. Ma
se lui ora ha delle difficoltà, mi dispiace, ma per noi il progetto deve
andare avanti, magari creando la pista altrove. Non si può bloccare
tutto a causa di una diatriba localistica che non riusciamo a
comprendere».

Insomma, addio alla pista?

«Altri sono pronti ad accoglierla, quindi Modena giochi le sue carte
subito, non solo l'amministrazione, ma anche le altre forze».

Chi in particolare?

«Abbiamo chiesto esplicitamente alla Camera di commercio (il consiglio è
appena stato rinnovato) di dar vita ad un'azienda speciale per la
valorizzazione della motor valley, uno strumento capace di iniziativa
autonoma, di catalizzare le forze, di raccogliere le iniziative dei
privati. Ci aspettiamo scelte concrete. Il resto sono chiacchiere».
di
Ettore Tazzioli




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