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(it) Non basta una catena!
From
worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date
Wed, 3 Dec 2003 11:45:24 +0100 (CET)
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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
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Da: "Collettivo Tana Libera Tutti!" <tana@ecn.org>
NON BASTA UNA CATENA!
Dopo un solo giorno di occupazione, l'area occupata della ex CTP di
Aversa è stata sgomberata dalle forze dell'ordine. Si chiude, grazie alla
censura e alle catene dell'amministrazione comunale di Aversa, una nuova
esperienza della società civile, degli studenti, dei giovani che credono
in forme altre di espressione. Si chiude grazie alla
speculazione economica che accompagna le ormai tante strutture
abbandonate nella città, in attesa di privati che "pagano bene". Si
chiude perché fa paura una voce di dissenso che possa disturbare le
attività politiche dei "signori in doppiopetto".Si chiude quello
spazio ignorando del tutto chi ha deciso di occuparlo per denunciare
l'esigenza di uno spazio sociale, chi da anni fa richieste agli organi
governativi per uno spazio dove sperimentare espressione, cultura,
politica, arte.
Decine sono le aree abbandonate da anni al degrado più assoluto:
l'area dell'ex CTP, è solo uno dei simboli più in vista, dove
interventi di bonifica per le coperture in amianto presenti in loco, e
interventi di ristrutturazione sono stati sempre messi in secondo
piano. Ancora ricordiamo lo stato in cui verte la ex Caserma dei
Pompieri, i vecchi edifici pubblici nel centro storico, l'ex stazione
Alifana, gli edifici scolastici in disuso e infine l'ex Macello,
partito anni fa come progetto per uno spazio contenitore di iniziative
sociali, ormai destinato agli ennesimi uffici a disposizione del
comune.
Alla luce di questa situazione riteniamo la chiusura di quell'area un
grave atto politico teso a censurare ogni voce di dissenso, tesa a
distruggere sul nascere ogni nuova esperienza. Crediamo che questi spazi
simboli del degrado debbano essere restituiti a chi ha la
volontà di creare forme di espressione, forme di socialità alternative a
quelle presenti attualmente. Affinché la cultura, la libera
aggregazione, la possibilità di sottrarsi alle logiche del profitto e del
mercato, si possa concretizzare in uno spazio alternativo, dove mettere
in risalto le capacità creative individuali e collettive; dove
sperimentare forme di comunicazione non mediate; dove iniziare a
costruire una società, multietnica, multiculturale, scevra da
qualsiasi pregiudizio, razziale, religioso o sessuale che sia.
Potranno usare tutte le catene di questo mondo, ma non fermeranno la
nostra voglia di agire, creare e cambiare. Non abbandoneremo le nostre
posizioni sino a quando non constateremo l'effettiva volontà di
ascoltare e creare.
Collettivo Tana Libera Tutti
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