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(it) Italy, Sicilie Libertaria #454 - NE BARBARI NE INTEGRATI - per una decolonizzazione anticapitalista delle migrazioni (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Sat, 18 Jan 2025 10:05:28 +0200
Si emigra da un fuori per immigrare in un altrove per tre cause:
climatica, economica, politica, per lo più interagenti. Quelli che se ne
vanno sono i figli generati dal conflitto tra territori ed economie
dominati e territori ed economie dominanti, ovvero dallo "sviluppo"
diseguale, gerarchico, colonialista ed imperialista del capitalismo
globalizzato, che impone azioni deterritorializzanti quanto performanti
su interi popoli così trasformati in forza lavoro di riserva a basso
costo da dislocare geograficamente ove la produzione necessita, mentre
le eccedenze diventano sfridi umani a perdere: nei deserti sud
Sahariani, in Libia, ai confini della Grecia e della Turchia,
dell'Ungheria e Polonia, dei Paesi Baltici, nel Mare Mediterraneo,
nell'Italia dei CPR. Come ben riassume la retorica del "migrante
invasore" e del "migrante risorsa", che però indica come la migrazione
fornisca il supporto alla riproduzione dell'esistente, alla
precarizzazione della vita (1).
Nell'ordine neoliberale del mondo il dominio si palesa con le parole
"integrazione" e "naturalizzazione", ovvero la trasformazione dello
straniero in simil autoctono, integrato nel Sé della Nazione: la
transizione dalla alterità alla nuova identità; la rappresentazione
dell'immigrato come soggetto a-nazionale ed a-politico anestetizza e
depoliticizza le cause ed i conflitti, trasformando la immigrazione in
accoglienza, in un presunto percorso consensuale, armonico di nuova
identità per divenire parte della Nazione ma subordinato all'obbedienza
verso l'ordine gerarchico naturale della società, in fondo la strada per
espiare la colpa di essere migrante e poter così divenire un suddito
naturalizzato, il buon cittadino rispettoso della sovranità; al contempo
l'Economia prescinde dalla politica e dalla burocrazia, ovvero dalla
necessità di avere un lavoratore che sia anche un cittadino, come
dimostrano gli oltre 600.000 addetti "clandestini" ai cicli stagionali
dell'agroindustriale, dell' edilizia, dei servizi. Al contrario, la
Cittadinanza ha da essere universale, deve scavalcare le frontiere,
prevaricare le Nazioni poiché ognuno ovunque si trovi e per il tempo di
residenza è soggetto portatore del Diritto inalienabile, non
contrattabile, al reddito, alla salute ed all'accesso alle cure, alla
scolarizzazione, all'abitare; la cittadinanza è una pratica mutualistica
collettiva.
Le masse e gli individui di un altro luogo sono anche espressione
della migrazione intesa come "Diritto di fuga" da condizioni
insopportabili, possono esprimere rivolta & conflitto contro le
frontiere che marcano i confini della cittadinanza e, come la recente
Storia dimostra, essere soggetti del "Diritto alla rivolta & conflitto"
che esplode sin dentro le metropoli europee, nelle banlieu francesi e
nelle periferie globali, dove frantuma la sovranità dello Stato e dei
progetti a-consensuali di integrazione, impone la estraneità, il rifiuto
verso tutto quello che ha provocato l'esser migranti, stranieri, in
fondo barbari: è il rigetto della normalità sociale del neo-apartheid e
dello sfruttamento.
E' necessario scardinare le divisioni imposte tra migranti e nativi,
le separazioni razziali e di genere, per ri-organizzare, saldare i
rapporti sociali e del Lavoro entro la definizione e ri-composizione di
tutti i soggetti del nuovo proletariato; l'alleanza di tutti gli
underdog del neoliberismo è la premessa necessaria e costituente delle
pratiche egualitarie di liberazione ed emancipazione. Dal capitalismo.
Roberto Brioschi
(1)
Rammento il contributo alla precarizzazione dell'esistenza subordinata
alle esigenze temporali della produzione capitalista dato dagli oltre
510.000 italiani che hanno definitivamente acquisito la residenza
all'estero, dai circa 100.000 emigranti a tempo che si trasferiscono per
alcuni mesi all'anno con contratti a termine o in nero, i lavoratori
frontalieri con la Svizzera, l'Austria e la Francia.
http://sicilialibertaria.it
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