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(it) France, Monde Libertaire - Idee e lotte: l'antifascismo, il suo passato, presente e futuro (ca, de, en, fr, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Mon, 7 Oct 2024 11:32:01 +0300


"L'antifascismo è l'espressione dell'autodifesa collettiva". ---- No, il fascismo non è scomparso l'8 maggio 1945. Da quella data le reti hanno sempre funzionato, i sopravvissuti hanno perseguito i loro obiettivi distruttivi. Oggi le manifestazioni, le pubblicazioni, i risultati elettorali dimostrano che il pericolo è permanente in America e in Europa. Non è mai morto in Spagna, Italia, Francia, Gran Bretagna... Le recenti manifestazioni anti-immigrazione in questo paese sottolineano che dietro l'apparenza di tolleranza, dietro le quinte regna un odioso razzismo. Il libro di Mark Bray, Antifascismo, il suo passato, il suo presente e il suo futuro, pubblicato da Lux Editions, è particolarmente rilevante per spiegare il fenomeno fascista e le azioni contro di esso. Basandosi su numerose interviste con antifascisti di tutto il mondo, elenca le tattiche adottate dal movimento e ne analizza la filosofia. "Io sostengo che l'antifascismo militante sia una risposta sensata e storicamente fondata alla minaccia fascista che persisteva dopo il 1945 - e che non è mai stata così vivida come negli ultimi anni".

Ricordiamo la frase attribuita a Buenaventura Durruti: "Non si può discutere del fascismo. Combatte se stesso..."

Da dove verrebbe il fascismo? Dall'Italia a prendere una risposta classica con Mussolini e altri? È difficile darne una definizione rigorosa poiché la sua costruzione è complessa e varia a seconda del paese. Per lo storico Robert Paxton, i fascisti "rifiutano tutte le forme universali a favore del successo dei popoli eletti in una lotta darwiniana per la supremazia". Egli osserva che il fascismo è caratterizzato "da una preoccupazione ossessiva per il declino della società, per la sua umiliazione e vittimizzazione, per i culti compensativi dell'unità, dell'energia e della purezza". Gli attivisti, nazionalisti convinti, sono controllati da un partito basato sulle masse in collaborazione con le élite. Spazza via i recuperi ideologici di sinistra, abbandona le libertà democratiche in favore di una politica di violenza redentrice. "Un duplice obiettivo di pulizia interna ed espansione esterna". Tutti potranno pensare al nazismo, al fascismo italiano ma anche ad atteggiamenti e riflessioni più recenti in Francia e Gran Bretagna.

Come combattere?

Per mostrare la tua opposizione, dovresti semplicemente marciare con altri slogan? Scrivere colonne nei media? Dovremmo unire le forze della sinistra? Adottare un approccio legalistico o, al contrario, uno scontro frontale? "In generale, questo dibattito strategico sulle interpretazioni dell'antifascismo divide la sinistra". Sempre secondo Mark Bray, "Dopo Auschwitz e Treblinka, gli antifascisti giurarono di combattere fino alla morte la possibilità che i nazisti organizzati dicessero qualcosa". In definitiva, "l'antifascismo è l'espressione dell'autodifesa collettiva".

Per supportare il lettore nella sua analisi, Mark Bray sviluppa un affresco storico che troverà la sua fonte nell'Action Française, che lo storico Nolte considera il primo gruppo proto-fascista. Paxton che mette in risalto il ruolo del Ku Klux Klan. Di fronte alla violenza dei gruppi fascisti, le forze di sinistra hanno quindi risposte diverse. Così in Germania, segnaliamo quelli degli anarchici con in particolare la creazione della milizia anarchica Schwarze Scharen (Nuvole nere) fondata nel 1929 per proteggere le riunioni. L'esitazione dei socialisti e l'opposizione ai comunisti contribuirono largamente alla paralisi della sinistra.

Tra i miti del dopoguerra, quello di un'Inghilterra unita per preservare la democrazia di fronte al nazismo fa dimenticare quanto fosse potente l'estrema destra prima della guerra con il movimento di un certo Mosley. Il viaggio storico fino alle lotte attuali ci permette di comprendere e mettere in prospettiva per misurare meglio le azioni da intraprendere oggi.

Lezioni dal passato
Mark Bray trae cinque lezioni da questo viaggio.

- Le rivoluzioni fasciste non hanno mai avuto successo. I fascisti presero il potere legalmente.
- Molti leader antifascisti prima della guerra non si resero conto in tempo del pericolo del fascismo.
- I leader socialisti e comunisti furono più lenti della loro base a reagire.
- Il fascismo ruba alla sinistra la sua ideologia, le sue strategie, il suo immaginario e la sua cultura.
- Il fascismo non ha bisogno di molti fascisti per realizzarsi.

Certe affermazioni meritano un dibattito e questo è uno degli interessi di questo libro. Aggiungo che anche il capitolo sulla libertà di espressione deve fornire spunti di riflessione. Esiste libertà per i nemici della libertà? Infine, l'antifascismo quotidiano apre forme di azione per preservare la società umana.

*Marco Bray
L'antifascismo, il suo passato, presente e futuro
Ed. Lux, 2024

https://monde-libertaire.fr/?articlen=8024
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