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(it) Italy, Sicilia Libertaria: Ragusa Pride 2024. -- Quando la politica si riprende la piazza (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Wed, 31 Jul 2024 06:44:11 +0300


Un fiume di persone, tra cui moltissime giovani e giovanissime, si è riversato sul lungomare di Marina di Ragusa sabato 29 giugno per il Ragusa Pride 2024. Un'esplosione di arcobaleni, striscioni e cartelloni, musica, bandiere. Sul carro che ha aperto la parata, accanto a quella di Arcigay e a quella con i colori delle persone trans*, la bandiera palestinese ha sventolato per tutto il corteo. In fondo al carro, tra i palloncini, campeggiava un grande papavero rosso. Basterebbe quest'istantanea per rendere il senso complessivo della terza edizione del Pride ragusano: una giornata di piazza moltitudinaria, comunitaria, appassionata, gioiosa e, profondamente, politica.

"È questo il fiore", lo slogan scelto da Arcigay Ragusa, che quest'anno ha preso interamente in carico l'organizzazione dell'evento, riassume in modo inequivocabile lo spirito che ha informato la manifestazione: l'antifascismo riletto e rinnovato in chiave queer e intersezionale. Un posizionamento chiaramente leggibile nella scelta della testimonial Lilith Primavera, artista e attivista queer da sempre impegnata nelle battaglie per i diritti e il riconoscimento delle persone Lgbtqia+, e ampiamente affermato nel documento politico, che ha segnato un punto di svolta rispetto alle due edizioni passate mancanti di una piattaforma: la volontà di ri-politicizzare il Pride per restituirgli il senso originario di rivolta della comunità omosessuale e trans* di Manhattan contro la repressione e le vessazioni da parte delle forze dell'ordine.

Nel manifesto, scritto a più mani lungo il percorso di costruzione collettiva dell'evento avviato da Arcigay a febbraio, si riallacciano i fili che collegano il Pride 2024 ad altre esperienze di resistenza e lotta: la Resistenza partigiana, i "Moti di Stonewall" del 28 giugno 1969, la lotta del popolo palestinese non a caso "No Pride in Genocide" è stato uno degli slogan più presenti sui cartelloni durante il corteo. Un'eredità politica che porta diritto alle battaglie di oggi per una società libera e democratica, giusta e inclusiva, per il riconoscimento delle soggettività che non si conformano alla norma patriarcale incarnata dal maschio etero-cisgenere, bianco e abile, per la libertà di autodeterminazione e i diritti civili e sociali di tutte/tutti/tuttu, per il cessate il fuoco immediato a Gaza. Nella consapevolezza che la sterzata verso la destra estrema, nazionalista e reazionaria cui stiamo assistendo, sconcertat*, in Italia e in Europa annuncia tempi bui, nei quali proprio le soggettività marginalizzate, genderizzate, razzializzate, discriminate e oppresse si vedranno strappare giorno per giorno spazi di vivibilità e agibilità politica. Sta già accadendo nel nostro Paese con gli attacchi alle famiglie omogenitoriali e alle persone trans*, con la crociata catto-fascista contro il diritto all'aborto e la retorica della crisi della natalità, nonché con la demolizione dei sistemi sanitario e scolastico, con l'impoverimento e la femminilizzazione del lavoro e, da ultimo, con la legge sull'autonomia differenziata, che penalizzerà ulteriormente proprio noi, persone periferiche del Sud.

Da sempre, però, è dalle soggettività minoritarie che abitano le periferie e i margini, intesi come luoghi di organizzazione della resistenza, che prende le mosse l'elaborazione della critica al "patriarcato capitalista suprematista bianco", per usare la formula cara a bell hooks, tra le pensatrici femministe nere che hanno affinato e sviluppato lo strumento teorico dell'intersezionalità. Dalle stesse soggettività e dagli stessi margini parte la mobilitazione e il desiderio di riprendersi la strada e di rioccupare dal basso gli spazi della politica. In questo senso, potrebbe offrire un'occasione di riflessione la circostanza che oggi siano proprio i Pride e i cortei transfemministi a riportare centinaia di migliaia di persone in piazza, aprendo un dialogo intergenerazionale e confermandosi laboratori politici intersezionali, mentre le organizzazioni tradizionali falliscono l'obiettivo e consumano la propria crisi di rappresentanza.

Tra le rivendicazioni concrete del documento politico del Ragusa Pride, la richiesta alle pubbliche amministrazioni, ai vari livelli, di adottare protocolli per le carriere alias, di istituire i registri comunali per la scelta del nome e del genere di elezione, di sostenere i diritti delle famiglie omogenitoriali disobbedendo alla circolare ministeriale che vieta la trascrizione degli atti di nascita registrati all'estero.

La lettura del documento a Piazza Malta, dove il corteo ha fatto una sosta, è stata un momento di grande emozione e partecipazione, con lo slogan "è questo il fiore" a scandirne le diverse parti. Al termine della lettura, "Bella ciao" ha riempito la piazza dall'impianto sul carro e dalle voci de* manifestanti.

Over twenty entities from the provincial territory took part in Ragusa Pride 2024, including associations, unions, parties and networks of associations, such as the 25 November Network, created last December following the provincial demonstration for the International Day for the Elimination of Violence type. For this edition too, in continuity with the previous ones, there was no lack of support from various local administrations who sponsored the event.

This year, however, the conclusion of the parade was dedicated to the speeches of the associations from the stage in Piazza Torre. The choice not to give space to institutional interventions was explained by the president of Arcigay Andrea Ragusa, who in his introductory speech stated that this Pride wanted to give a voice to those who have none, to those who work in silence and away from the spotlight to defend and affirm the rights of marginalized people in everyday life. Among the people who spoke was also Giovanni Gulino, who recalled how people with disabilities also have the right to affectivity and sexuality, raising a very topical issue and in line with the contents of Ragusa Pride, which has given accessibility a particular care also through LIS interpreting for deaf people and the access ramp to the stage.

Ragusa Pride 2024 ended late at night with live music and DJ sets: a Piazza Torre packed with people who showed the desire to have fun by creating community bonds. "If I can't dance, then it's not my revolution," wrote the anarchist feminist Emma Goldman in Living My Life, reminding us that joy and activism, politics and passion, either go together or they don't.

Luciana Licitra - Arch gay Ragusa

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