|
A - I n f o s
|
|
a multi-lingual news service by, for, and about anarchists
**
News in all languages
Last 30 posts (Homepage)
Last two
weeks' posts
Our
archives of old posts
The last 100 posts, according
to language
Greek_
中文 Chinese_
Castellano_
Catalan_
Deutsch_
Nederlands_
English_
Francais_
Italiano_
Polski_
Português_
Russkyi_
Suomi_
Svenska_
Türkurkish_
The.Supplement
The First Few Lines of The Last 10 posts in:
Castellano_
Deutsch_
Nederlands_
English_
Français_
Italiano_
Polski_
Português_
Russkyi_
Suomi_
Svenska_
Türkçe_
First few lines of all posts of last 24 hours
Links to indexes of first few lines of all posts
of past 30 days |
of 2002 |
of 2003 |
of 2004 |
of 2005 |
of 2006 |
of 2007 |
of 2008 |
of 2009 |
of 2010 |
of 2011 |
of 2012 |
of 2013 |
of 2014 |
of 2015 |
of 2016 |
of 2017 |
of 2018 |
of 2019 |
of 2020 |
of 2021 |
of 2022 |
of 2023 |
of 2024
Syndication Of A-Infos - including
RDF - How to Syndicate A-Infos
Subscribe to the a-infos newsgroups
(it) Italy, UCADI #186 - EGEMONIA IN CORSO DI AGGIORNAMENTO, SI PREGA DI ATTENDERE LA FINE (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Wed, 31 Jul 2024 06:43:59 +0300
Se in Toscana l'affluenza al voto non è crollata come nel resto del
paese, lo si deve sicuramente alle numerose elezioni amministrative che,
per moltissime ragioni, e non necessariamente tutte nobili, hanno
"costretto" molti cittadini a recarsi alle urne. ---- Già le elezioni
amministrative. Cosa ci dicono? Innanzitutto che il PD riprende una non
indifferente fetta di voti. ---- Cosa sicuramente dovuta alla nuova
segreteria. Curioso, perché nell'area fiorentina un'ampia parte del
Partito era pro-Bonaccini.[1]
Sicuramente la nuova dirigenza Piddina ha segnato una svolta,
soprattutto linguistica, nella conduzione del partito. Da non
sottovalutare anche il fatto che il PD all'opposizione pare trasformarsi
come Dr. Jekill/Mr. Hyde (oppure Milton Friedmann/ Karl Marx) per cui
tende a riportare in "saccoccia" i voti di chi, deluso da quel partito,
viene di nuovo affascinato dalle parole (che paiono più declinate come
nella omonima canzone di Mina che con un qualche appiglio alla realtà
materiale).
Le amministrative in Toscana hanno evidenziato qualche novità, ma nulla
di eclatante. Il ballottaggio a Firenze era ampiamente previsto, inedito
quello ad Empoli dove si sfideranno il PD e una lista di sinistra, per
quanto con un distacco amplissimo a favore del candidato piddino.
Anche a questo giro si è verificato lo iato fra il voto alle europee e
quello alle amministrative, dove ormai la cittadinanza vota il nome del
sindaco, al di là della propria fede politica (ammesso che esista sempre).
Del resto, questo è uno degli effetti della trentennale legge
sull'elezione diretta del Sindaco e la chiusura di ogni spazio di
dibattito democratico. I Consigli comunali si sono ormai svuotati, di
pubblico (che viene a fare in un consesso blindato? Soprattutto nei
comuni sotto i 15.000 abitanti, dove il premio di maggioranza consegnati
2/3 dei seggi a chi
prende un voto in più degli altri) e di competenze (che sono ormai
residuali, oppure passano sopra alla testa dei consiglieri che, spesso,
non hanno neppur il tempo di leggere la documentazione). Si è accentuata
in maniera preminente la figura podestarile del Sindaco e la
funzionalizzazione degli enti, dove ormai, la politica vera la fanno i
funzionari e i dirigenti. Siamo di fronte ad una vera e propria deriva
post-democratica.
Per quanto riguarda il consenso, parlo soprattutto del PD (ma potremmo
parlare di tutto il resto) quella che era l'egemonia intesa in senso
Gramsciano è divenuta soprattutto garanzia per le classi dominanti e
capacità di fornire posti di lavoro con le strutture collegate
(cooperative, associazioni, ecc.) che spiegano meglio quello iato di cui
si diceva prima.
Una grande macchia non più politica ma fornitrice di prebende, lavori,
integrazione socio-economica.
In questo scenario è difficile eccitarsi politicamente per la vittoria
di quello o di quell'altro, se non per residue appartenenze ormai
svuotate di ogni concretezza.
Per dire, la levata di scudi contro il progetto di autonomia
differenziata appare giusto ,ma non può fare dimenticare che uno degli
ideatori e sostenitori di questa sciagurata riforma è stato Bonaccini e
che senza l'orrida modifica del titolo V della Costituzione, da
addebitare interamente al centro-sinistra, questa strada non avrebbe
potuto essere percorsa.
Oppure, fa certo piacere vedere la Schlein che firma i referendum per il
ripristino delle tutele sul lavoro, ma come non evidenziare che quelle
tutele furono tolte dal PD renziano, il quale, a meno che nel frattempo
l'intera comunità piddina non sia stata rapita e sostituita dagli
alieni, è sempre composto dalle medesime persone. Per carità, la
coerenza non è una dote sempre onorevole in politica, ma qui mi pare che
si stia esagerando.
Non è certo intenzione qui di riproporre l'ennesima lagna benaltrista.
Siamo di fronte ad una destra al potere che mantiene intatte tutte le
sue pulsioni liberiste/autoritarie. Ma non è benaltrismo far notare che
la strada sia stata aperta da decenni di appiattimento, a "sinistra"
sulle peggiori ricette neoliberali. Dove è scomparso persino uno
straccio di critica all'esistente. Che esce fuori, malamente, solo
quando ci si trova all'opposizione.
L'astensionismo, come scrivevo sopra, temperato dalle amministrative, è
stato questa volta altissimo. Una tendenza che non accenna a fermarsi.
Segno evidente che la maggioranza, ormai, degli aventi diritto, ritiene
inutile e superato andare ad inserire la scheda nell'urna. Da qualche
parte, si pensa, dovrebbero alzarsi, alte grida di allarme e di
preoccupazione.
Continuano a girare sui social post dove si precisa che il voto della
destra non solo non aumenta in numeri assoluti ma diminuisce e, con
l'astensionismo che ha superato il 50%, il consenso reale di questa
sarebbe quindi molto minore di quanto viene rappresentato.
Analisi giusta, se non fosse mancante dell'altra parte della medaglia.
Ovvero che chi non è andato a votare, è pur vero che non ha dato
preferenze alla destra, ma neppure a qualunque altra parte che alla
destra diceva di opporsi. L'astensionismo elettorale in realtà non è per
nulla un problema per le classi dirigenti, di "governo" o di
"opposizione" poco conta, (le dominanti stanno lì, voto o non voto,
eccetto che per le rivoluzioni) le quali infatti non hanno detto una
parola in merito.
Semplicemente perché la riduzione della partecipazione al voto è
l'ultimo dei vari scalini di allontanamento dalla partecipazione in
generale alla vita politica. Meno votanti, meno rotture di zebedei.
Evidentemente anche l'ultimo paravento di quella
postdemocrazia di cui scriveva Colin Crouch una decina di anni fa, sia
ormai caduto.
La democrazia partecipativa, della quale era rimasto poco più che
dell'urna elettorale, è roba del '900.
Lo scollamento fra i rappresentanti e i rappresentati è totale. In
questo contesto la destra non è che vola, perché è vero che rappresenta
una minima parte degli italiani, ma si impone, conquista l'egemonia
(questa sì politica) del discorso, che vira un po' come gli pare. La
Meloni fa i compiti come glieli chiede la UE nella sua più devastante
ottica neoliberista, della quale la Von der Leyen è la punta di
diamante. Attacca senza pietà ogni possibilità di uscire dalla gabbia
della finanziarizzazione. Esempi tipici sono stati la demolizione con
una violenza mai vista del reddito di cittadinanza e le vere e proprie
bufale di stato sul 110%. Fatti i compiti, all'interno si atteggia a
sovranista, gioca con l'eredità del fascismo, ma nei fatti non può fare
più di questo. Se mai è esistita una destra sociale, quella della Meloni
ne è la vera e propria antitesi.
Ma dall'altra parte cosa rimane? Gridare al fascismo, smontandolo di
tutta la parte (direi non proprio secondaria) della reazione di classe
(perché "lotta di classe" è una parolaccia) e riducendolo ad una
pantomima sulla "libertà" intesa nel più idiota spirito liberale. Quanto
di questa materia possa interessare il precario, il giovane disoccupato
rimane un mistero.
Se il PD ha cambiato verso lo vedremo, ma il problema non è questa o
quella singola personalità, il problema è la struttura che è stata
realizzata.
La scheda nell'urna può essere un gesto rilevante, ma se rimane il solo
e unico momento di partecipazione politica, oserei dire che la
maggioranza che non è andata a votare ci ha avvisato che il sistema così
non tiene.
[1]https://www.lanazione.it/empoli/cronaca/primarie-pd-schlein-al-fotofinish-nel-territorio-dem-spaccati-in-due-1e21ae51
Andrea Bellucci
https://www.ucadi.org/2024/06/30/egemonia-in-corso-di-aggiornamento-si-prega-di-attendere-la-fine/
________________________________________
A - I n f o s Notiziario Fatto Dagli Anarchici
Per, gli, sugli anarchici
Send news reports to A-infos-it mailing list
A-infos-it@ainfos.ca
Subscribe/Unsubscribe https://ainfos.ca/mailman/listinfo/a-infos-it
Archive http://ainfos.ca/it
- Prev by Date:
(en) France, OCL: NEW CALEDONIA - No return to "normal" after the riots! (ca, de, fr, it, pt, tr)[machine translation]
- Next by Date:
(it) Italy, Sicilia Libertaria: Ragusa Pride 2024. -- Quando la politica si riprende la piazza (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
A-Infos Information Center