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(it) Italy, FAI, Umanita Nova: Europee, al chiaro di luna (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Mon, 22 Jul 2024 08:05:02 +0300
Sono passati ormai cinque giorni dalle consultazioni elettorali europee
2024 e l'annesso carrozzone mediatico è già stato rimpiazzato dalla
commemorazione ad un anno dalla scomparsa di Berlusconi, vincitore
morale delle elezioni con la lista che porta ancora oggi il suo nome.
---- Ma quindi, riflettendo a mente fredda, chi le avrebbe vinte in fin
dei conti queste Europee? ---- Naturalmente lunedì mattina come
prospettato, fresche di spoglio delle schede, si sono susseguite le
dichiarazioni dei partiti che uno a uno si contendevano il podio di
questa tornata elettorale.
Ha ragione di ritenersi soddisfatta Giorgia Meloni che dice di aver
riconfermato il successo con il suo partito che, in termini di voti,
vede proprio nella capolista l'unico esponente che può mantenere il
risultato delle politiche di Settembre 2022?
Può gioire Elly Schlein per aver imposto definitivamente il suo ruolo di
massimo esponente dell'opposizione all'attuale governo alla guida
del PD dove però non incide come unica portatrice di voti?
Può bastare l'elezione al parlamento di Bruxelles dell'uomo del momento,
il generale Roberto Vannacci, per consolare Matteo Salvini e
la sua Lega di una performance deludente e che muove ancor di più il suo
partito verso le posizioni di estrema destra pur perdendo Pontida alle
elezioni amministrative?
Può considerarsi un successo quello di Verdi e Sinistra che riescono a
centrare il doppio obbiettivo di abbattere la soglia del 4% e portare
al parlamento Europeo Ilaria Salis pur sentendosi smarriti al livello di
rappresentatività europea?
Dubbi e domande legittime che però rischiano di ignorare l'elefante
nella stanza, il dato macroscopico che sembra non dare segno di
cedimento: l'unica tendenza che sembra essere incontrovertibile da più
di un decennio a questa parte è quella dell'astensionismo.
I dati parlano chiaro, degli aventi diritto al voto nella penisola
Italiana solo il 50% si è recato alle urne in questo turno di votazioni.
Questa percentuale, analizzata ulteriormente e cioè riportata alle
realtà regionali ci mostra immediatamente un' altra questione: in
nessuna delle regioni del meridione l'affluenza raggiunge il 50% fino a
toccare nelle due isole maggiori i suoi picchi più negativi (Sicilia
38%, Sardegna 36,89%) e nel resto d'Italia non si arriva alle
percentuali di voto anche recenti.
Che sia ragionato o meno, che sia il segno della disillusione verso uno
strumento di governo dove la rappresentatività è un valore in
disuso dalla classe politica, che sia un segnale verso l'Europa che è
vista lontana dai cittadini, l'astensionismo comunque deve essere
valutato dalla politica e dalle persone.
A cosa addebitare quindi questa "disaffezione" del popolo Italiano allo
strumento del voto? C'é un evidente scollamento tra una classe
politica che non riesce a comunicare più con il suo elettorato, e
viceversa un elettorato che non vede più in questa classe qualcosa in
cui rappresentarsi o a cui rivolgersi e affidare i propri problemi
quotidiani e di lungo respiro.
Il caso di Vannacci e della Salis sono paradigmatici anche se opposti e
ci indirizzano verso un processo di costante "mediatizzazione" della
politica italiana: non vengono più votati i partiti, i programmi, le
proposte, ma i personaggi, i volti, i simboli di un antagonismo sempre
più polarizzato tra una destra e una sinistra che pur avendo perso gran
parte dei loro valori rimangono in vita come stereotipi e macchiette di
se stesse, funzionali ad un processo di accentramento nelle figure
singole e un bipolarismo che diventa uno scontro tra due profili social.
Sopra a queste questioni si dovrebbe ricordare che il mondo sta per
scivolare in una guerra mondiale economico-strategica e l'incubo delle
guerre che uccidono civili inermi, le condizioni di vita in cui versa la
maggioranza di questo mondo, 282 milioni di persone (stime FAO 2023) che
soffrono la fame e la sete, le ingiustizie dei regimi con crimini verso
l'umanità e quant'altro non renda le persone libere di
vivere in questo mondo, devono essere i veri obiettivi della politica
europea ma soprattutto di tutti noi.
In questa Europa che si accinge al mercato delle alleanze post-voto, noi
siamo dalla parte delle persone sfruttate che vedono aumentare il costo
della vita, lo smantellamento della sanità a favore dei privati, come
negli Stati Uniti, un accentramento costante della ricchezza...
...e si devono pure sorbire la litania elettorale da parte di una classe
politica che non condivide gli obiettivi con il popolo e che
vede nelle elezioni una semplice bagarre per conquistarsi una poltrona
dove curare i propri interessi personali, polarizzando il dibattito
pubblico quando serve, alimentandolo soltanto con una dinamica velenosa
ormai strutturale che ha il sapore del vintage: pro USA o pro Putin
Israele o Palestina?
L'unica certezza che la storia ci può raccontare è che la gerarchia
sociale sopprime i più a favore di quei pochi che con la propria
ricchezza possono permettersi di non avere paura di una guerra alle
porte, di vedersi perdere i propri cari a causa di una bomba o anche
soltanto di non arrivare a fine mese.
FAI - Federazione Anarchica Italiana
Sez. "M. Bakunin" - Jesi
Sez. "F. Ferrer" - Chiaravalle
https://umanitanova.org/europee-al-chiaro-di-luna/
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A - I n f o s Notiziario Fatto Dagli Anarchici
Per, gli, sugli anarchici
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