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(it) Sicilia Libertaria: Acate. A sette mesi dalla scomparsa di Dauda - ANCHE IL SILENZIO UCCIDE (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Tue, 21 Mar 2023 08:36:15 +0200
Abbiamo chiesto a Michele Mililli, della Federazione per il Sociale dell'USB, già
intervistato da questo giornale nel numero di settembre, di aggiornarci sugli
sviluppi della vicenda di Douda Diene. Di seguito l'intervista. ---- A sei mesi
dalla sparizione di Daouda sai dirci se ci sono novità da parte degli inquirenti?
In particolare pare che le indagini si siano espressamente rivolte verso i
proprietari del cementificio dov'è stato visto per l'ultima volta Daouda. ----
Dopo sette mesi dalla scomparsa di Daouda sembra che gli inquirenti non abbiano
ancora trovato il bandolo della matassa. Sappiamo che l'inchiesta è aperta per
omicidio colposo e occultamento di cadavere e leggiamo dalla stampa che ci sono
degli iscritti nel registro degli indagati. Alcune settimane fa si è provveduto
con l'ausilio di cani molecolari nella ricerca del corpo presso i terreni
dell'azienda di famiglia dei Longo, ma nessun risultato sembra sia emerso. Non
riusciamo a comprendere come sia stato possibile non effettuare alcune operazioni
a ridosso della scomparsa di Daouda. Sappiamo che il 2 luglio Daouda manda i 2
video mentre lavora presso il cementificio SGV della famiglia Longo, due giorni
dopo parte la denuncia della scomparsa. Si attiva subito in prefettura il tavolo
di emergenza per le persone scomparse. Visto che i video di Daouda erano fin da
subito di dominio pubblico (noi li abbiamo ricevuti dopo 72 ore) perché non si è
deciso di porre sotto sequestro l'area in questione? Perché non si sono visionate
le telecamere pubbliche e private che inquadrano il percorso che da casa di
Daouda porta al cementificio? Per il primo mese si è perso del tempo prezioso a
seguire la pista dell'allontanamento volontario. Ma fin da subito sia noi che gli
amici e la famiglia di Daouda abbiamo detto chiaramente che non poteva essersi
allontanato volontariamente lasciando a casa soldi e documenti e in più avendo
già fatto un biglietto di ritorno in Costa d'Avorio per fine mese. Vorrei
ricordare che nell'azienda in questione entrano ed escono camion e tir
continuamente. Dalla stampa apprendiamo anche che i titolari della SGV hanno in
passato avuto numerosi problemi con la giustizia. Dall'ANSA regionale: "Gli
inquirenti confermano che Carmelo Longo, padre dell'attuale amministratore
dell'impresa SGV Calcestruzzi, ha precedenti per associazione a delinquere
finalizzata alla truffa e alla turbativa d'asta. Carmelo Longo, inoltre, è
fratello di Giovanni, arrestato il 24 ottobre del 2019 nell'operazione plastic
free che fece luce sul clan mafioso Carbonaro-Dominante di Vittoria e fu condotta
dalla Squadra Mobile di Ragusa, su delega della Dda di Catania. Si ipotizzavano i
reati di associazione mafiosa, estorsione pluriaggravata, detenzione armi,
traffico illecito di rifiuti. I fratelli Longo, Carmelo e Giovanni, sono figli di
Salvatore Longo, ucciso il 14 novembre del 1990 ad Acate in un agguato di stampo
mafioso nel quale rimase ferito anche Massimo Leonardi, all'epoca 18enne e suo
collaboratore. Longo fu raggiunto da proiettili sparategli alla testa da
un'automobile dopo un breve inseguimento sulla strada Acate - Caltagirone. Lo
stesso, appena un anno prima, era scampato ad un altro agguato".
Ma al di là dell'inchiesta giudiziaria rimangono alcuni fatti politici che non
possono essere tralasciati e dimenticati, come i quesiti di cui sopra e come il
fatto che le istituzioni (a cominciare dai sindaci della fascia trasformata per
finire al tavolo provinciale contro il caporalato) i sindacati maggiori, le
associazioni cosiddette antimafia e quelle che con i migranti ci campano, le
forze politiche nazionali abbiano scientificamente deciso di non dire nulla su
questa questione assumendosi la responsabilità di isolare ancora di più tutti
quei lavoratori migranti, l'U.S.B. e la C.U.B, le frange politiche dell'estrema
sinistra come Rifondazione e gli Anarchici, quei pochi parlamentari come la Campo
dei 5 Stelle e la Suriano di Manifesta, che hanno invece deciso di metterci la
faccia, di osare sfidare l'omertà di una Città come Acate.
Ti risulta che ci siano stati passi ufficiali da parte dell'ambasciata della
Costa d'Avorio?
No, non ci risultano passi ufficiali dell'ambasciata. Noi abbiamo provato a
metterci in contatto con l'ambasciata italiana in Costa d'Avorio senza riuscirci
Come USB avete promosso una sottoscrizione in favore della famiglia di Daouda.
Puoi parlarcene e indicarci gli estremi per i versamenti?
Dal mese di Agosto abbiamo lanciato questa raccolta fondi-cassa di resistenza,
con l'obbiettivo di sostenere la famiglia di Daouda perché è rimasta senza nessun
aiuto economico e per sostenere le iniziative legali e di lotta che nel frattempo
abbiamo intrapreso. La raccolta fondi lanciata su gofaund è stata aperta fino al
mese di dicembre e abbiamo raccolto più di 1.500 euro che abbiamo già inviato
alla famiglia in più versamenti.
Naturalmente la cassa di resistenza rimane attiva e chiunque può contattarci
direttamente, anche attraverso la nostra pagina facebook e fare un piccolo
versamento. Nei prossimi mesi crediamo che aumenteranno le spese legali a cui
cercheremo di far fronte.
Secondo te la mobilitazione realizzata attorno a questo caso è stata all'altezza
della situazione?
Purtroppo no, è stata un'altra occasione mancata per la sinistra e per la
politica militante in generale. Per i primi mesi la nostra piccola organizzazione
ha provato a reggere il colpo in totale solitudine, l'intento era quello di
organizzare la lotta dei lavoratori che su questa questione hanno mostrato la
voglia di esporsi in prima persona, il secondo obbiettivo era quello di uscire
dalla questione Daouda per arrivare a mettere in discussione il sistema di lavoro
e di sfruttamento che si attua scientificamente in tutta la fascia trasformata.
Purtroppo ai nostri continui appelli hanno risposto in pochi e tra le
organizzazioni sindacali solo la CUB è stata al nostro fianco nelle
manifestazioni pubbliche a Ragusa e ad Acate. Dopo, da ottobre, una serie di
gruppi che ruotano e dipendono dalla Cgil, come Libera ad esempio, ma anche la
sinistra Cgil, hanno deciso di intraprendere un cammino autonomo su questa
questione, senza mai volersi confrontare con noi, senza mai proporre
un'iniziativa comune o una partecipazione alle nostre iniziative, assumendosi la
responsabilità di apparire divisi.
Avete in progetto nuove iniziative?
Continueremo a tenere alta l'attenzione sulla vicenda di Daouda e ad
intensificare i nostri sforzi per ottenere una difesa legale per la famiglia. Nel
frattempo stiamo continuando a costruirci come organizzazione sindacale tra i
braccianti, anche con l'ausilio del nostro piccolo sportello sindacale/legale ad
Acate, all'interno del progetto Passpartù. Nel mese di febbraio continueranno le
assemblee con i lavoratori e vorremmo organizzare un convegno a marzo su queste
tematiche avendo come protagonisti i lavoratori e le lavoratrici.
https://www.sicilialibertaria.it/
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