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(it) Cuba: Comunicato del Movimento Libertario Cubano (fr,ca,en,pt)

From worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date Tue, 30 Sep 2003 10:43:51 +0200 (CEST)


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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
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Solidarietà proletaria? Una delegazione di numerosi sindacalisti
francesi é arrivata a La Avana al suono della marsigliese.

Dato che la carta sopporta tutto quello che vi si scrive,
costoro sono venuti "per stringere i legami di amicizia e gli
scambi con i lavoratori cubani del settore alimentare",
stabiliti da almeno un decennio. Ma non si sono recati nelle
imprese dismesse, semi-paralizzate o inefficienti del settore,
non si sono occupati di informarsi sulla dura realtà che devono
subire i loro omologhi dell'Isola e ancor meno, non hanno
constatato la violazione sistematica dei diritti sociali e del
lavoro dei loro ospiti. O non ne hanno avuto il tempo, oppure
non era "in programma" per la visita virtuale nel paradiso
dell'operaismo "rivoluzionario".

Sono stati ricevuti da Pedro Ros Leal, segretario generale della
Centrale dei Lavoratori di Cuba, presso la sede dell'istituzione
[una delle ramificazioni del Partito comunista cubano. Ndr]. Qui
si sente parlare solamente di produttività, di vittorie, di
emulazioni, di prodezze sul lavoro, di mezzi efficaci per la
qualità della vita dell'operaio, di fatti inesistenti dall'altra
parte della porta del luogo di cui ci si occupa della tomba dei
diritti sindacali degli operai cubani. Per i membri della
Federazione nazionale agroalimentare (FNAF) de la Confederazione
generale dei lavoratori (CGT) di Francia non si è avuta, o non
le è stata offerta, l'opportunità di constatare "in situ" la
realtà occultata dietro i cocktails, i "Cuba libre" e altre
specialità liquide e solide che i "rappresentanti" del
proletariato cubano hanno offerto ai loro invitati.

Con un salario mensile di 265 pesos - ufficialmente dieci
dollari correnti - i/le lavoratori/trici del settore alimentare
di Cuba possono appena comprare un litro d'olio, un chilo di
carne e qualche dado di brodo per sopravvivere un mese intero.

In più, hanno bisogno - e non hanno il diritto de rivendicarlo -
di condizioni minime di lavoro, di calzature e di abiti, di
utensili ed equipaggiamenti adeguati per il lavoro, o del
rispetto degli accordi collettivi tra i sindacati e i datori di
lavoro - il governo - dato che circa 58 mila lavoratori,
soggetti ai vari sistemi di una sedicente stimolazione per i
risultati della produzione, dei servizi e della riduzione delle
spese per materiali, hanno ricevuto soltanto il 57% del totale
per l'anno 2000, e ne hanno ricevuto di meno per il 2001 ed il
2002.

Non parliamo dell'assenza della libertà di organizzarsi in
sindacati autogestiti e indipendenti dallo Stato.

Questa realtà, in cui sono frequenti situazioni vergognose per
quanto concerne gli obblighi extra-lavorativi sotto il
condizionamento ideologico e politico, certamente la FNAF non ne
è stata informata dal porta-parola della CTC.

Mentre Christian Alliawne, segretario generale della FNAF e capo
della delegazione in visita, diceva che "certamente a partire da
ora questo avvicinamento si farà ancora più stretto", i
sindacalisti indipendenti Miguel Galván Gutiérrez, Carmelo Díaz
Fernández, Pedro Pablo Alvarez Ramos, Nelson Molinet Espino,
Héctor Raúl Valle Hernández, Lázaro Felipe Fuentes e Iván
Hernández Carrillo, subiscono delle pene tra i 12 e i 26 anni
nelle varie gabbie dell'Isola, per avere difeso i diritti di una
classe operaia che vive in libertà secondo quanto crede la
delegazione francese, in conseguenza del suo accecamento o delle
favole degli sfruttatori.

Se a Cuba la libertà non esiste; se l'uguaglianza é una chimera
e se la fraternità é uno sproposito, la questione obbligatoria
é: perché non se ne vanno da qualche altra parte con la loro
marsigliese e non la smettono di fare il gioco di quelli che
invece di rappresentare i lavoratori e i loro interessi, li
reprimono, li sfruttano e occultano tutto questo con dei
licenziamenti, delle prigioni, o - nel migliore dei casi - con
delle informazioni manipolate?

Se l'incontro sindacale Cuba-Francia si fosse svolto realmente
per il bene dei/delle lavoratori/trici, i sindacalisti francesi
avrebbero dovuto esigere dai loro omologhi cubani, come minimo,
l'attuazione di tutte le convenzioni dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro (OIL), cosa che avrebbe rappresentato
un vero atto di solidarietà.

Il proletariato cubano di oggi sta sotto una duplice
oppressione. Quella del Capitale internazionale che di nuovo
affonda i suoi artigli sull'isola, di nuovo un paradiso per gli
sfruttatori e quella della dittatura castrofascista, che nega il
diritto all'auto-organizzazione e con questo, il diritto di
sciopero e di esigere delle migliori condizioni di vita.

Ed è perciò che ritorna sul primo piano della storia opponendosi
decisamente al Capitale ed allo Stato.

La lotta attuale del proletariato cubano contro il totalitarismo
castrista, è notevole per una tendenza crescente
all'auto-organizzazione e all'affermazione di una pratica
proletaria contro lo sfruttamento capitalista, contro lo Stato,
per conditions di vita migliori ed in rottura con le imposizioni
del partito e dei sindacati ufficiali.

Per l'auto-organizzazione de proletariato cubano!

Per la solidarietà internazionale!

Solidarietà con il Popolo di Cuba, non con Castro!

Per la distruzione rivoluzionaria della società di mercato!

Per il Comunismo Libertario!

Movimento Libertario Cubano (in Esilio)

Settembre 2003

[fonte: red-libertaria.net ]
[trad. per a-infos-it di stecunga/fdca]




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