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{Info on A-Infos}
(it) Torino 4 novembre: azione diretta contro il militarismo
From
worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date
Thu, 6 Nov 2003 09:49:07 +0100 (CET)
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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
http://www.ainfos.ca/
http://ainfos.ca/index24.html
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Da: Umanità Nova redazione torinese <fat@inrete.it>
Nella prima serata del 4 novembre azioni dirette hanno segnato due luoghi
simbolo del militarismo nella nostra città: la "Scuola di applicazione
militare" e la "Microtecnica". In entrambi i posti sono stati appesi
striscioni di denuncia antimilitarista. In barba alle telecamere situate
in ogni angolo, sotto l’ingresso dell’"università dei militari" in corso
Matteotti è stato piazzato uno striscione con la scritta "scuola di
assassini" e la firma "FAI". Contemporaneamente alla "Microtecnica" di
piazza Graf, dove vengono realizzate apparecchiature elettroniche per
l’aviazione militare commercializzate su scala internazionale, è stato
collocato lo striscione "chiudere le fabbriche di morte - FAI". Durante
quest’azione due compagni sono stati fermati da una volante e trattenuti
per oltre un’ora e mezza dalla Digos, prima di potersi allontanare. In
questo modo si sono concluse tre giornate di lotta alla guerra ed al
militarismo. Si è cominciato sabato 1°novembre. Nella centralissima
piazza Castello numerosi sono stati gli anarchici, gli antimilitaristi ed
i pacifisti che hanno preso parte al presidio indetto dalla Federazione
Anarchica Torinese. Un’occasione importante per ricordare che il nostro
paese è ancora in guerra, che truppe italiane sono in Iraq ed in
Afganistan, due paesi la cui popolazione non ha gradito la "libertà
duratura" portata dall’esercito statunitense e dai servili alleati della
potenza USA. Gli anarchici come sempre sono in prima fila
nell’opposizione alla guerra ed al militarismo. Piazza Castello è stata
riempita di manichini, bambole bruciate, divise strappate e fucili di
polistirolo: numerosi passanti di sono fermati incuriositi a guardare
questa "scena di guerra" nel cuore di un tranquillo sabato pomeriggio. In
particolare catalizzava gli sguardi la scritta "questa è la nostra
democrazia". Musiche antimilitariste e interventi si sono susseguiti per
l’intero pomeriggio. In particolare è stato rilevato come "anche
l’Italia, in barba a numerose convenzioni internazionali sottoscritte, si
accinga a dotare di mezzi più ‘moderni’ le proprie forze armate. Il
militarismo, anche quando si cela dietro l’ipocrisia dell’intervento
‘umanitario’ non manca di celebrare i propri fasti con la capacità di
uccidere, mutilare, distruggere: anche nei ‘nostri’ arsenali stanno
quindi per entrare armi chimiche e batteriologiche. D’altro canto è nota
la dottrina USA che definisce ‘canaglie’ quei paesi che si dotano di armi
di distruzione di massa, mentre le forze armate americane fanno largo uso
di giocattolini quali bombe e missili nucleari, armi chimiche e
batteriologiche, bombe a frammentazione e mine antiuomo. Questi strumenti
di morte in mano a chi si arroga il compito di gendarme mondiale, si
trasformano magicamente in portatori di pace.". Come si leggeva nel
volantino distribuito in
piazza "Noi antimilitaristi riteniamo che per avere la pace occorra
preparare la pace e non la guerra, siamo convinti che la pace degli
eserciti non sia che una tregua armata in attesa della prossima guerra.
La pace degli eserciti è quella dei cimiteri, delle funebri parate del 4
novembre quando ogni anno, dal 1918, nel nostro paese si celebra un
massacro. Opporsi alle guerre, a tutte le guerre, significa quindi
opporsi all’esercito, a tutti gli eserciti." È stata altresì espressa
pubblicamente espressa la solidarietà al compagno torinese Marco della
Commissione Antimilitarista della FAI che nei giorni precedenti si era
visto recapitare un avviso di garanzia per aver "offeso l’onore ed il
prestigio delle forze armate" nella propria dichiarazione di non
sottomissione al servizio militare e civile. Una performance di Salvatore
Corvaio ha catturato l’attenzione dei passanti che l’azione scenica ha
portato alla cruda realtà della feroce guerra in corso. Ottima diffusione
di stampa e libri. Nella notte tra il 3 ed il 4 novembre numerose
scritte antimilitariste hanno fatto la loro comparsa sui muri di Torino,
specie nei luoghi più simbolici della ferocia militarista. Il giorno
successivo per la "festa" delle forze armate facevano mostra di sé
scritte quali "fuori l’esercito dalla storia"; "obietta, diserta",
"l’uomo finisce dove inizia il soldato". Contro tutti gli eserciti,
contro tutte le guerre, azione diretta contro il militarismo!
Federazione Anarchica Torinese FAI
corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15
mail fat@inrete.it
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