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(it) assemblea nazionale sabato 31 maggio

From worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date Sat, 24 May 2003 17:49:20 +0200 (CEST)


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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
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Da: Comitato di Lotta Quadraro <quadrarox@tiscali.it>

Dopo la vostra guerra...ecco la vostra pace!

Dal 2001 è stata ristabilita la data del 2 giugno come festa nazionale
della "Repubblica" dedicata "all'unità della patria, alla libertà dei
cittadini" che si è manifestata come un evento legato all'accresciuto
ruolo imperialista italiano nel contesto internazionale.

Infatti questa "festa" (già cancellata nel 1977) è stata caratterizzata
ogni anno da parate militari, lungo il tristemente noto viale dei Fori
Imperiali a Roma, con grande sfoggio di carri armati, truppe scelte e
militari della NATO di stanza in Italia. La "Tribuna d'Onore" è sempre
stata gremita dal "gotha" delle multinazionali dell'economia di guerra
(italiane e non), dalla presenza del segretario dell'Alleanza Atlantica e
dei rappresentanti politici e militari delle potenze imperialiste
europee.

Ma già dall'Unità d'Italia, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale,
le popolazioni del Corno d'Africa, della Crimea, della Cina, della
Turchia, della Libia, dell'Etiopia, della Grecia, della Jugoslavia,
dell'Albania e della Russia avevano "assaggiato" le attenzioni non
richieste delle campagne colonialiste (spesso fallimentari)
dell'Esercito Italiano. Gas, bombardamenti indiscriminati, torture e
stupri...ecco gli "aiuti" distribuiti a quei popoli che sembravano non
"comprendere" il ruolo "civilizzatore" e si ribellavano in armi!

E da un ventennio a questa parte, ovvero terminato il periodo della
"ricostruzione" delle ambizioni imperialiste tricolori, queste "ardite
imprese" stanno riprendendo ad un ritmo sempre più incalzante.
Più di diecimila militari in Libano, Iraq, Somalia, Albania, Bosnia,
ex-Jugoslavia, Macedonia ed Afghanistan (in missioni proprie, NATO o UEO)
ed ancora in Congo, Angola, Cambogia, Egitto, Eritrea, Malta e Sahara
Occidentale (nelle cosiddette missioni "umanitarie" dell'ONU) fanno
dell'Italia il terzo paese per numero di soldati all'estero.

La parata del 2 giugno assume una forte valenza simbolica proprio per
questo ruolo accresciuto e perché arriva alla vigilia dell'invio di un
nuovo contingente d'occupazione di più di 3000 soldati a sostegno della
spartizione dell'Iraq da parte dell'imperialismo anglo-americano.
Molti di questi militari saranno Carabinieri del Battaglione Tuscania,
che destano cupi ricordi a migliaia di proletari per la repressione
selvaggia nelle giornate di Genova.

Andranno ad occupare l'Iraq per servire la guerra imperialista
anglo-americana ed anche per difendere gli sporchi interessi del capitale
italiano rappresentato dalle aziende dell'economia di guerra
(petrolifere e degli armamenti) come Eni-Agip, Alenia e Fiat Avio.

Mentre questi "signori della guerra e dello sfruttamento" si divideranno
il loro bottino, a pagare i "costi" di questa spartizione saranno ancora
una volta saranno gli sfruttati in Medio Oriente - con il loro sangue e
con la loro resistenza - e gli operai ed i proletari dei paesi
imperialisti - con l'aumento dello sfruttamento, della precarietà e
della repressione.

D’altra parte il naturale decomporsi di ogni ipotesi movimentista, legata
alla richiesta di una pace non meglio definita, compatibile (se non
direttamente funzionale) allo sviluppo del modello capitalista europeo,
dimostra chiaramente l’assenza di elementi interessanti per la produzione
e la riproduzione delle lotte in termini classisti, per lo sviluppo e la
crescita di un movimento reale che ribadisca l’internazionalismo
proletario. Inoltre la mancanza di una chiara progettualità in questo
contesto non può che sfaldare ogni ipotesi di lotta di lunga durata. Se è
possibile ricavare un dato dalle mobilitazioni di massa che hanno
caratterizzato l’inizio dell’anno è che la maschera “democratica” delle
istituzioni borghesi cade sotto la spinta di tensioni intercapitalistiche
che impongono processi rapidi e autoritari e che la partecipazione
“democratica dal basso”, di per sé, è incapace di cambiare lo status quo.

Per questo facciamo appello a tutte le compagne, i compagni, i comitati
ed i collettivi genuinamente anticapitalisti ed antimperialisti per
aprire un tavolo di confronto, facendo un proprio bilancio
dell'esperienza nel movimento di opposizione a questa guerra e
rilanciando un processo propositivo di ricomposizione che valorizzi da
subito gli elementi di unità evidenziatisi nel corso di questi mesi.

La vostra guerra è spartizione,
la vostra pace è sfruttamento!

No all'invio di truppe d'occupazione in Iraq!

Boicottiamo il capitalismo e le sue aziende di guerra!

Gettiamo a mare le basi militari!

Per la costruzione di un'opposizione di classe alla guerra imperialista!

ASSEMBLEA NAZIONALE SABATO 31 MAGGIO, ORE 15,00
AULE BLU DI BIOCHIMICA - UNIVERSITA' LA SAPIENZA ROMA

I compagni romani del Coordinamento Nazionale Antimperialista
Il comitato cittadino per l'Autonomia di Classe
Corrispondenze Metropolitane
Comitato contro carcere e repressione G.F. Faina
..............................................

informazioni ed partecipazioni:
cnantimperialista@libero.it
quadraro@ecn.org
cmetropolitane@yahoo.it




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