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(it) Roma - presidi in solidarietà con gli arrestati di Salonicco

From worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date Sun, 13 Jul 2003 18:47:12 +0200 (CEST)


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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
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Giovedì 10 luglio 2003 alle ore 16.15 si è svolto un presidio
autoconvocato presso gli uffici dell’Ente del Turismo Ellenico
in Via Bissolati a Roma, in solidarietà con i compagni che hanno
subito la repressione a Salonicco.

Per 45 minuti, sotto l’occhio vigile della polizia di piantone
alla vicina compagnia israeliana El Al e dei sopravvenuti
digossotti, in circa 30 persone abbiamo distribuito centinaia di
volantini ed esposto uno striscione per la libertà degli
arrestati in Grecia in occasione del vertice UE. Il presidio si
è poi spostato volontariamente davanti all’ambasciata greca in
risposta all’appello lanciato in rete, nei giorni precedenti da
due amici di Simon Chapman uno degli arrestati e contro cui è in
atto una sfacciata montatura poliziesca.

In un contesto deprimente quale è la cancellata del Bioparco di
Villa Borghese, proprio di fronte all’ambasciata, abbiamo appeso
lo stesso striscione tentando un volantinaggio abbastanza arduo
in mezzo alle poche e veloci auto.

All’arrivo solerte di un giornalista con cameraman al seguito,
che diceva di esser stato chiamato "dai compagni", abbiamo
affermato la nostra indisponibilità a rilasciare dichiarazioni
ai soliti invadenti servi della stampa, che sempre cercano di
penetrare anche dove non sono graditi, imponendo la loro
melliflua e indagatoria presenza per manipolare la realtà al
servizio dei vari giochi di potere.

Si avvicinano poi i primi 2 funzionari di polizia, alla ricerca
del solito e per noi inesistente responsabile, chiedendo
spiegazioni su quali e perché fossero arrestati in Grecia, in
quanto "non al corrente dei fatti internazionali". Rinnovando la
nostra mancanza di volontà al colloquio con gli stipendiati
dell’ordine, continuiamo a rimanere sul marciapiede di fronte
all’ambasciata, finché arriva un altro funzionario di zona più
graduato, intimandoci di andar via entro 5 minuti mentre già ci
stavamo accingendo ad andare via, data la prevista e poi
confermata infelicità "strategica" del luogo quasi deserto. Non
trascorrono neanche 2 minuti e mezzo che ecco arrivare 3
cellulari pariolini (buon quartiere non mente) posteggiarsi e
vomitare intorno a noi il loro carico di assassini in divisa.
Facciamo notare che stavamo decidendo il da farsi, ma il tono
del responsabile sbirro si fa più imperioso e ci fa circondare
dai suoi galvanizzati sottoposti. Rifiutiamo di farci trattenere
e ci inoltriamo nel parco, ci viene incontro un altro cellulare
che poi fa inversione e se ne va sventolando mani alzate di
fascistica attualità. Quindi ce ne andiamo: una ventina al
presidio al Gianicolo, altri verso proprie mete.

All’indomani ciò che ci lascia di stucco è lo scorrere le pagine
di Indymedia e trovare foto del presidio all’ambasciata definito
di "attivisti", che presumiamo scattate dalla gentile reporter
alternativa a cui avevamo ripetutamente chiesto di non
riprendere le persone. Per l’ennesima volta ci ritroviamo a
constatare la prepotenza di chi ad una precisa richiesta di
compagni non d’accordo con la cattura e la pubblicazione della
propria immagine, risponde fregandosene ritenendo buono e giusto
per tutti il proprio agire.

...Senza stupore ma tanta rabbia.

CONTRO OGNI FORMA DI AUTORITARISMO
SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI DI SALONICCO
LIBERTA’ PER TUTTI
FUOCO ALLE CARCERI


INDIVIDUALITA’ ANARCHICHE
INDIVIDUALITA’ ANTIAUTORITARIE
Roma 11/7/2003

Segue testo del volantino distribuito durante i presidi davanti
all' Ente del Turismo Greco e all'Ambasciata Greca in
solidarieta' coni compagni arrestati e detenuti in Grecia in
seguito alla contestazione del summit E.U.

LIBERTA' PER I SETTE IMPRIGIONATI !
SOLIDARIETA' A TUTTI GLI INQUISITI DELLA "BATTAGLIA DI
SALONICCO"!

Il 20 e 21 giugno la Repubblica Greca ha concluso il suo
semestre della presidenza europea ospitando, nella localita'
turistica di Calcidica vicino Salonicco, il summit dei 25
capi-padroni dell' Unione Europea.

Gia' dalla settimana precedente al summit, migliaia di persone
provenienti da tutta Europa sono confluite nella citta' di
Salonicco per manifestare e agire, in vari modi e in diversi
luoghi, contro l'ennesimo arrogante incontro del potere
occidentale.

La citta' universitaria e' stata occupata da migliaia di
manifestanti anarchici, antiautoritari e libertari, diventando
il luogodi assemblee e di coordinamento delle varie azioni dando
luogo a iniziative di controinformazione tramite attacchinaggi e
volantinaggi in giro per la citta'.Il 19 giugno un corteo di
solidarieta' agli immigrati composto da 4000 persone attraversa
i quartieri popolari mandando un messaggio esplicito: "Nel mondo
del capitale siamo tutti stranieri".

Il 20 giugno, mentre i 25 capi di stato europei firmavano,
chiusi in un albergo di lusso,l'allargamento dell'Unione
Europea, una manifestazione che tentava di sfondare la zone
rossa viene caricata dalla polizia greca. Lo stesso giorno ai
confini greco-macedoni si svolge una manifestazione in
solidarieta' con i 700 profughi rom del Kossovo che da mesi si
trovano a vivere in condizioni disumane sorvegliati dalla
guardia di frontiera greca a guardia del "paradiso europeo".

Il 21 giugno, giornata di concentrazione di tutte le
manifestazioni a Salonicco, piu' 4000 persone escono dalle
facolta' occupate e percorrono il centro della citta'.

I loro messaggi sono chiari: "No justice, no peace, fuck the
police!", "Non dimentichiamo, non perdoniamo. Carlo Giuliani
vive!", "La solidarieta' e' l'arma dei popoli, guerra alla
guerra dei padroni!".

Mentre la massa dei manifestanti pacifisti e delle
organizzazioni staliniste si trovano "parcheggiati" alcune
strade piu' in la', il corteo anarchico attacca i simboli
statali e capitalistici e si scontra con i gendarmi del potere
che rispondono usando i loro metodi civili: gas lacrimogeni,
pallottole di plastica e armi chimiche usate in grande
quantita'. Centinaia di persone sono state intossicate dai
veleni (CS e CN) usati dalla socialdemocrazia greca. Durante gli
scontri piu' di 80 persone vengono fermate, pestate e umiliate
nel commissariato centrale e nel carcere di Dilavata, provando
sulla propria pelle i valori della madre patria della democrazia
occidentale. Per 29 di loro il fermo si tramuta in arresto,
giustificato da accuse false e particolarmente pesanti; in
alcuni casi le notifiche sono state firmate sotto tortura.

Il giorno dopo, 22 giugno, la manifestazione in solidarieta' con
gli arrestati, fuori dal tribunale, viene caricata dai celerini
dopo che un giornalista della (dis)informazione di regime era
stato decisamente allontanato dai manifestanti. Seguono altri
arresti. Due compagni, una italiana e un francese, vengono
arrestati, processati per direttissima senza interpreti,
condannati con la condizionale e rilasciati su cauzione.

Ventidue degli arrestati del giorno prima vengono rilasciati,
sempre sotto cauzione, con misure restrittive della liberta'. 7
degli arrestati - l' inglese Simon Chapman, gli spagnoli
Fernando Perez e Carlos Martinez, il siriano Souleiman Dakduk e
i greci Spyros Tsitas, Michalis Traikapis e Dimitris Fliouras-
si trovano tuttora rinchiusi nelle "accoglienti" galere greche.
Tutti gli arrestati rischiano di essere condannati dai sette
fino ai 25 anni di reclusione! Pare che non si potranno avere
novita' fino a Settembre poiche' l' apparato giudiziario greco
nadra' in vacanza, godendosi il sole e lo stipendio...
Per quanto riguarda Simon Chapman, tramite filmati indipendenti,
la montatura dei celerini che al momento dell'arresto cambiarono
il suo zaino blu con uno nero pieno di bottiglie incendiarie.

La stessa tattica e' stata usata anche per alcuni degli altri
arrestati. Particolarmente grave e' la situazione di due degli
arrestati: il siriano Souleiman Dakduk, esule in Grecia da 13
anni dove viveva in clandestinita', rischia l'espatrio in Siria
dove puo' attenderlo la pena di morte. Lo spagnolo Fernando
Perez, che la propaganda massmediatica in perfette sintonia con
quella poliziesca, dipinge come leader anarchico basco (anche se
non e' basco!) e capo del blocco nero (internazionale!). Sembra
chiaro che gli sciacalli dello spettacolo e la macchina
repressiva prepareranno per lui il ruolo del capro espiatorio.

Salonicco e' stato un altro momento di lotta contro i padroni
della terra e dei loro guardiani. Un altro momento della guerra
combattuta da donne e uomini ribelli contro questo mondo di
miseria, sottomissione e morte. La solidarieta' nei confronti
delle persone sequestrate dallo stato greco e' una parte di
questa lotta che si consuma, ogni momento, in ogni parte del
mondo.

Chi abbandona i prigionieri della guerra sociale inevitabilmente
abbandonera' anche la stessa guerra...

INDIRIZZI DEI COMPAGNI ARRESTATI

Simon Chapman, Souleiman Dakduk, Fernando Perez, Carlos
Martinez, Spyros Tsitas:
Dikastes Filakes Diavaton 54012 Thessaloniki-Greece

Michalis Traikapis e Dimitris Fliouras :
Dikastes Filakes Avlona-Greece

(scrivere nomi e indirizzi in caratteri greci)

Per appoggiarli economicamente: c.c. :
PireosBank.IBAN.GR2801722090005209016458443.
Intestato a : Ieropoulos Ioannis.

10/07/2003, giornata di solidarieta' internazionale




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