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(it) INCHIESTE G8 E SITUAZIONE DEI COMPAGN*

From worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date Mon, 27 Jan 2003 06:24:19 -0500 (EST)


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      A - I N F O S  N E W S  S E R V I C E
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Mittente: "comitato anarchico di difesa e solidarieta"
<anarcos@ghostmail.net>

SULLA SITUAZIONE DEI COMPAGN* COLPITI DALLA REPRESSIONE
NEL FILONE INCHIESTA PROCURA GENOVA PER I c.d. "FATTI DEL
G8 2001"

Informiamo tutte le realtà e le individualità di movimento
che ancora non ne fossero a conoscenza che l'inchiesta "4
Dicembre", le cui indagini sono tuttora in corso, dopo
essere passata attraverso il vaglio del Tribunale del
riesame con i vari ricorsi, presentati dagli avvocati dei
vari imputati (24), ora prosegue con gli interrogatori
richiesti dai PM.

Gli esiti del riesame sono, pensiamo, noti ai più, ma
vogliamo riepilogarli per sommi capi.

Alcuni imputati hanno ottenuto l'attenuazione delle misure
restrittive inizialmente decise dal GIP nei loro
confronti; attenuazione che ha significato passare, ad
esempio, da una condizione iniziale di detenuto a quella
degli arresti domiciliari, oppure da quest'ultima
all'obbligo di dimora con firma. Delle 9 persone
inizialmente tratte in arresto e portate in carcere, sulle
24 coinvolte nei provvedimenti della magistratura
genovese, al momento ci risultano detenuti in carcere
ancora 5 compagn*.

Carlo Cuccomarino , Alberto Funaro, Francesco Puglisi,
Vincenzo Vecchi e Marina Cugnaschi.

Degli interrogatori sostenuti davanti ai PM (Canepa e
Canciani) da parte di Marina e Vincenzo il 4 Gennaio
scorso, possiamo comunicare che i compagni hanno
rivendicato con fermezza e coerenza la loro identità
politica e umana di anarchici, presenti a Genova nelle
giornate di lotta e mobilitazione internazionale ANTI G8
del Luglio 2001. Si sono naturalmente rifiutati di
rispondere a qualsiasi domanda riguardante terzi e hanno
rifiutato la dialettica di un interrogatorio mirato ad
assolvere ed avvalorare i teoremi dell'accusa, sia
specificatamente nei loro confronti che in generale.

Successivamente all'interrogatorio, Marina (difesa e
assistita dagli avv. Mazzali e Taddei) proponeva istanza
al GIP per la concessione degli arresti domiciliari.
Istanza respinta in data 10 Gennaio (sentito il parere
negativo dei PM) dal GIP Daloiso, che ribadiva le medesime
motivazioni assurde, pretestuose e provocatorie del
Tribunale del riesame che si era espresso il 18 Dicembre
2002. La Cugnaschi non si pente, non accusa nessuno, non
ha una sistemazione abitativa adeguata, non intende
prendere le distanze dagli ambienti politici a lei
solidali, pertanto considerato "?che la detenzione
carceraria appare proporzionata all'entità della pena che
potrà essere irrogata in ipotesi di condanna e che la
misura degli arresti domiciliari appare inadeguata a
fronteggiare il pericolo di recidiva nel reato in
considerazione nella personalità della CUGNASCHI quale
emerge dalla gravità dei reati commessi e dal suo
comportamento processuale".

A questa istanza ora segue un appello al Riesame da parte
dei suoi avvocati che chiaramente - tra le tante -
rilevano che "?siamo di fronte ad una motivazione
infarcita di apodittiche considerazioni ?, errate sia dal
punto di vista giuridico, perché assolutamente
inconferenti rispetto al tema DELLE ESIGENZE CAUTELARI,
sia dal punto di vista della veridicità."

Per Vincenzo (assistito dall'avv. Multedo) sempre dopo
l'interrogatorio dei PM, in data 7 Gennaio, la difesa
decide di impugnare tutto il dispositivo dell'ordinanza
del GIP, ricorrendo in cassazione, contro la decisione del
riesame  datato 17.12.02 che ne confermava in pieno le
motivazioni ribadendo le esigenze di custodia cautelare.
Per inciso comunichiamo che i tempi della cassazione sono
medio-lunghi (all'incirca 3 mesi) e che nel frattempo tale
ricorso non impedisce ai legali di valutare altre istanze
dirette al GIP.

Detto questo e ribadito che sarebbe utile alla difesa e al
sostegno dei compagni* poter conoscere le situazioni in
cui si trovano, possiamo sicuramente affermare che la
volontà della Procura Genovese (seppur tra lotte intestine
e contraddizioni) non è certamente quella di tirare a
campare, se così si può dire. Il Wanted sul principale
quotidiano Ligure "SECOLO XIX" riguardante i militanti dei
COBAS e il tentativo di un'ulteriore criminalizzazione in
atto ne sono la costante conferma.

Rimangono invariate pertanto le pressanti esigenze di
intensificare le iniziative di solidarietà per
sottolineare le gravi provocazioni in atto da parte dei
giudici che sembrano aver già emesso le loro sentenze. Non
ci appelliamo in particolar modo a nessuno ma ci sembra
che una risposta fondamentalmente emotiva o un
atteggiamento genericamente definito di "basso profilo" è
utile soltanto a consentire che i compagni che
coraggiosamente rivendicano i loro percorsi di lotta
rimangano in galera, mentre altri continuano con proclami
e fantasie a parlare o organizzare forum e manifestazioni
che si guardano bene dal ristabilire il contesto storico e
politico in cui sono maturate giornate di lotta come
quelle delle mobilitazioni antiG8 del Luglio 2001 a
Genova.

I compagn*, individualmente e collettivamente, nelle loro
situazioni, devono assolutamente  fare uno sforzo di
elaborazione che consenta attraverso una nuova maturità
politica di assumere con forza, chiarezza e decisione la
difesa POLITICA oltre che umana delle vittime di tutti i
vari processi repressivi in corso, contestualmente alla
capacità di respingere e rintuzzare tali processi anche in
forme, modi e tempi che non siano soltanto "riparare i
danni" o "leccarsi le ferite" dalle aggressioni costanti
del  POTERE.

Non ci aspettiamo processi e tribunali per i tutori e
servi dell'ordine costituito, non chiediamo allo Stato di
azzopparsi da solo rivelando il suo volto di torturatore e
carceriere.  Pensiamo che questa, che chiamiamo la reale
controinformazione, sia compito dei compagni e dei
militanti rivoluzionari, che devono trovare la volontà e
la forza di coordinare momenti di lotta e di azione che
siano allo stesso tempo difesa e sostegno per tutte e
tutti, difesa e riconquista di spazi di agibilità sul
territorio sino a ristabilire l'unica discriminante
fondata e sensata nei momenti di lotta comune o nelle
strategie difensive che è e deve tornare ad essere la
solidarietà rivoluzionaria.

Notizie sufficientemente recenti e dirette ci informano
che Vincenzo e Marina stanno bene(se ci è concesso questo
termine parlando di compagn* detenuti). Adesso rivolgiamo
pertanto un invito pressante a tutte le situazioni a
mettersi in contatto con il Comitato per valutare le
prossime iniziative e per far circolare quanto più
possibile informazioni dirette  sulla situazione dei
compagn*, che perlomeno non devono sentirsi isolati


SOLIDARIETA'  E LIBERTA'  PER TUTTE E TUTTI
LOTTARE E MOBILITARSI SEMPRE PER IL NOSTRO PRIMARIO
OBIETTIVO:
LA CANCELLAZIONE RADICALE DI QUALSIASI PRIGIONE!

Ad oggi ci risulta che

Vincenzo Vecchi è detenuto nel carcere di Genova: Piazzale
Marassi - 16139 Genova
Marina Cugnaschi è detenuta nel carcere Femminile di
Genova-Pontedecimo : Via Coni Zugna - 16164 Genova PONTE X
Francesco Puglisi è detenuto nel carcere di Messina: Via
Consolare valeria 2 - 98100 Messina Gazzi


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Comitato Anarchico di Difesa e Solidarietà
  Piazza Embriaci 5/13 16123 - Genova
  Tel.:+39.10.255.797 [Mer 18.30-23.30]
  Email:anarcos@ghostmail.net
Conto Corrente Postale n°37158185
- intestato a: "Circolo culturale Biblioteca Libertaria
F.Ferrer"
- causale:
= "Pro CADS"[genericamente a favore del Comitato]
= "Pro CADS/detenuti"[Difesa Legale e supporto Diretto]
Il Comitato raccoglie fondi a favore dei compagn*
anarchici e libertari. Difende - nel limite del possibile
- tutte le vittime della repressione post-G8 ma cura in
primo luogo gli interessi di quei compagn* che si rifanno
al movimento anarchico e libertario e infine risponde solo
ed esclusivamente dei fondi che esso amministra.
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