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{Info on A-Infos}
(it) Aggiornamento dalla Spagna sugli arresti in Catalogna
From
worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date
Thu, 27 Feb 2003 17:24:52 +0100 (CET)
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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
http://www.ainfos.ca/
http://ainfos.ca/index24.html
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Da: Anarsist Kara Ay <abcankara@yahoo.com>
croceneraanarchica@inventati.org
Aggiornamento dalla Spagna sugli arresti in Catalogna
Anarchici spagnoli segnalano che al momento continua
la confusione sul numero degli arrestati, durante
l'ultima retata antianarchica ordinata dal giudice
Garzon. Sono sicure quattro detenzioni: tre avvenute
in Catalogna ed una in Almeria; voci insistenti
parlano di un quinto compagno arrestato. E' certo che
ci sono altri compagni inquisiti, fra i quali due
giovani italiani, accusati di un fatto specifico
avvenuto nel 2001 a Barcellona. Intanto a Madrid sono
iniziati gli interrogatori davanti al giudice Ruiz de
Polanco. I compagni vengono difesi da due avvocati
catalani. Secondo gli avvocati c'è il timore che
almeno uno degli arrestati sia stato oggetto di
pesanti torture, considerato che si è autoaccusato di
un attacco incendiario. Si è in attesa che escano gli
avvocati per sapere qualcosa in più.
Solidarietà ai compagni detenuti ed agli inquisiti.
Individualità Anarchiche
Anarchici torturati in Spagna
In merito alla retata antianarchica del 21 febbraio
siamo in grado di confermare che i compagni detenuti
sono 5. 4 sono stati arrestati in Catalogna ed 1 in
Almería. I 4 compagni catalani sono stati torturati
sia con degli elettrodi che con il sistema della bolsa
(borsa di plastica posta sulla testa fino a provocare
l'asfissia del prigioniero), oltre i risaputi metodi
di pressione psicologica. La situazione giudiziaria
dei 4 compagni catalani, dopo aver subito
l'interrogatorio da parte del giudice, è la seguente:
1 di essi è stato liberato in quanto all'epoca dei
fatti era minorenne. Per un altro compagno è stata
predisposta la liberazione dopo il versamento di una
cauzione di 3.000 euro, mentre per un terzo la
cauzione richiesta è di 12.000 euro. L'ultimo dei 4 è
il nostro amico e compagno Nando (Fernando), per il
quale il giudice ha predisposto la carcerazione
preventiva considerato che viene accusato di essere
"l'istruttore" del gruppo. Certo un essere amorfo
abituato a dare e ricevere ordini, come
un giudice, difficilmente potrà capire che esistono
individui che rifiutano di comandare e di obbedire.
I compagni si trovano nel carcere di Soto del Real
(Madrid). Durante l'interrogatorio, avvenuto presso
l'Audiencia Nacional, Nando è riuscito ad affacciarsi
ad una finestra ed ha incoraggiato i pochi compagni lì
presenti, assieme ai familiari. Non ancora si riescono
ad avere notizie del compagno detenuto in Almería,
pare solo che non sia stato trasferito a Madrid.
I compagni e gli amici dei detenuti stanno facendo il
possibile per raccogliere i soldi per le cauzioni.
Dopo quest'attacco possiamo fare molte cose:
continuare nelle nostre dinamiche autistiche, nel
nostro discorso superficial-ideologico, che
non ha alcun senso quando usciamo fuori dalle quattro
mura del nostro locale-gruppo-organizzazione.
O possiamo immergerci nella realtà sociale e dotarci
dei mezzi necessari (analitici, organizzativi e
metodologici...) per intervenire in maniera
rivoluzionaria.
LIBERTAD PARA NANDO
LIBERTAD PARA TODOS LOS DETENIDOS Y REPRESALIADOS
SOLIDARIDAD.
Individualidades Anarquistas
Il 12 febbraio è stato nuovamente perquisito il
compagno anarchico Federico Pais (detenuto da 2 anni)
nel carcere di Buoncammino. Nel corso della
perquisizione della sua cella sono state sequestrate
lettere, foto, l’agenda e riviste “politiche”. La
perquisizione è avvenuta nell’ambito di una nuova
fantomatica inchiesta: associazione sovversiva (270)
che vuole legare insieme (a detta dei giornali)
“brigate rosse, anarchici, indipendentisti sardi e, in
nome dell’antiamericanismo, attacchi alla Nato in
sintonia coi mediorientali”. Di questa inchiesta non
si riesce, per ora, a saperne di più in quanto nel
verbale di perquisizione non compaiono i nomi degli
altri indagati. Sta di fatto che queste operazioni
rientrano in un piano di repressione preventiva nonché
di tortura psicologica dei prigionieri, finalizzate a
isolarli sempre più e cercando di intimorire chi
continua ad avere contatti con loro. Noi continueremo
a dare solidarietà a chi lotta dentro e fuori alle
carceri e auspichiamo che questa pratica si diffonda
sempre più.
I VERI TERRORISTI SONO LORO: CHI GIUDICA, CHI
INCARCERA, CHI GOVERNA, CHI MASSACRA LE POPOLAZIONI
IN NOME DEL PROFITTO E DEL CONTROLLO MONDIALE.
LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ARMA
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