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{Info on A-Infos}
(it) Documento congiunto FAU-FAG (en,ca)
From
worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date
Fri, 21 Feb 2003 18:56:03 +0100 (CET)
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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
http://www.ainfos.ca/
http://ainfos.ca/index24.html
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Documento congiunto delle federazioni anarchiche Federación Anarquista
Uruguaya (FAU) e Federação Anarquista Gaúcha (FAG) sulla situazione
internazionale.
Viviamo un momento storico che è marcato dalla minaccia di linee di
condotta belliciste a qualsiasi costo da parte del poliziotto despotico
del mondo, gli Stati Uniti d'America. Gli abusi brutali e le ingiustizie
di cui è responsabile già formano montagne.
La polizia del mondo, l'impero statunitense, è sprezzante. La sua
strategia è di oppressione e appropriazione illimitate. Attraverso la
ridicola figura di Bush, minaccia il mondo, e soprattutto l'Irak. La
minaccia di guerra e di intervento negli altri paesi è il suo pane
quotidiano. Compila degli elenchi di paesi da reprimere.
Su un livello geopolitico, gli Stati Uniti godono oggi di un'egemonia che
non ha precedenti.
Il suo potere militare ha un'enorme capacità distruttiva. È il massimo
potere nucleare, aereo ed anche marino. È il solo paese con una flotta da
guerra in tutti i mari principali. Possiede basi militari su ogni
continente.
Ma a volte non tutto va come previsto, come successo l'11 settembre. E poi
le lacrime di coccodrillo scorrono e si comincia a parlare del male che è
nel mondo e di Satana che passeggia liberamente. E nel mezzo della sua
crociata contro il malvagio massacra le persone indifese in Afganistan con
le bombe e la fame. Questo è la sua guerra del bene contro il male, la sua
guerra infinita al terrorismo, che percepisce in qualsiasi segno di
rivolta contro la situazione drammatica e miserabile che le persone
soffrono.
Il suo intervento è arrogante e vario. Con consiglieri, armi, spiegamento
di truppe. Cosí era nelle crociate contro Afganistan, Pakistan, Filippine,
Yemen, Somalia e Colombia. E non ci possono essere dubbi sulla sua
implicazione nel colpo di stato tentato in Venezuela l'11 aprile e che
continua ancora.
Per l'anno che inizia l'impero non ha intenzione di ridurre la sua linea
di condotta militare interventista. Ci sono dati significativi al
riguardo. Bush ha presentato al Congresso un aumento di non meno di 380
miliardi di dollari. Questo è il più grande progetto di riarmo e di
rafforzamento del Pentagono negli ultimi trent'anni.
Gli eventi dell'11 settembre non hanno alterato la politica militare
interventista che era in atto. Semplicemente, i circoli di potere hanno
approfittato per accelerare una linea di condotta che coinvolge ovviamente
una serie di interessi economici a livello mondiale.
E cosí adesso è il momento dell'Irak. Certo, gli interessi degli Stati
Uniti hanno bisogno di essere ricostruiti nella regione e l'Irak significa
molto per quanto riguarda il petrolio. Quindi, e con grande enfasi su
questo fattore, lo stesso Satana è lí, con la sua pericolosa base di
distruzione di massa. Il loro amico dall'anno scorso è stato trasformato
in un assassino i cui artigli bisogna tagliare immediatamente se l'umanità
vuole continuare a godere di questa civilizzazione Occidentale e Cristiana
che produce soltanto la sfortuna di due terzi di umanità.
Per ottenere una risoluzione favorevole ai suoi progetti sinistri, la
pressione è posta su paesi come Russia, Germania e Francia e, allo stesso
tempo, sulle Nazioni Unite, che sono state cosi' spesso usate come un
punchbag. Cosí è arrivata la risoluzione di Consiglio di Sicurezza votata
unanimemente, un documento spaventosamente ambiguo. Così tanto che da
praticamente nulla, è stato trasformato nella base legale che
legittimerebbe una guerra possibile contro Irak. Ma questo non preoccupa
troppo l'impero statunitense, dopo tutto è appena una formalità. Per gli
USA, la legge internazionale è appena una frase vuota se non giova alla
sua strategia. L'incertezza riempie il mondo. Gli interessi statunitensi
per il petrolio e le armi spingono per questa guerra giusta, la guerra
infinita.
La logica di smantellare tutte le armi di distruzione di massa dell'Irak
è, a prescindere da tutto, contraddittoria in molti modi. Per iniziare con
il fatto che, quando Saddam ha commesso i suoi crimini peggiori era con il
sostegno degli USA. Ma, applicando quella logica e col sostegno della
storia, sembrerebbe che quello che dovremmo disarmare, velocemente e
giustamente, da questa specie di potere mortale di distruzione di massa
sono gli USA. Chi ha lanciato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki?
Chi ha inondato il mondo di sangue come risultato di interventi omicidi,
oppressivi attraevrso interi continenti? Chi con le sue forze speciali,
CIA in testa, ha organizzato colpi di stato e omicidi di dirigenti
politici ovunque il mondo? Con quella logica, il Satana Numero Uno è
nessuno l'altro che l'impero statunitense.
Lasciateci, poi, creare un'infinita resistenza per disarmare questo mostro
non solo dei suoi tentacoli militari ma anche di quelli che producono vero
e proprio genocidio: la miseria criminale che esso semina ovunque nel
mondo.
Ci si deve chiedere se, comunque, malgrado tutto, c'è qualche reale
interesse nella riduzione di armi di distruzione di massa. Non ci sono
indicazioni dagli USA. Esso ha fornito tecnologia o armi di questo tipo a
qualunque alleato strategico, o permanente, che ne abbia avuto bisogno per
i suoi piani perversi di dominazione e appropriazione. L'Irak stesso era
uno di quegli alleati a cui, fino alla guerra con il Kuwait, le armi e la
tecnologia sono state fornite.
Ma noi abbiamo un altro esempio sotto mano - Israele, un alleato e
complice usuale in tanti incidenti e voti scandalosi alle Nazioni Unite.
Vediamo. Il generale Lee Butler, del Joint Forces Command di Clinton,
aveva detto all'inizio degli anni '90, "è estremamente pericoloso che nel
calderone di animosità che chiamiamo il medio oriente, una nazione sia
armata apparentemente con forse centinaia di armi nucleari, cosa che
ispira alle altre nazioni di fare lo stesso". Dalla loro parte, le
autorità Israeliane sostengono che le loro armi e l'aviazione sono più
grandi e più avanzate di quelle di qualunque membro Europeo della NATO. È
noto che gli aerei Israeliani fanno voli di ricognizione lungo le
frontiere dell'Iran, come parte di una politica generale degli USA.
Israele usa indubbiamente le immense basi aeree statunitensi nella Turchia
Orientale, dove gli USA tengono delle armi nucleari. Nel frattempo,
Israele è anche una base militare USA.
Questo stato di Israele, armato fino ai denti, che occupa i territori e
massacra la popolazione Palestinese da anni, non è pericolosa se è amico
degli USA. Il cinismo politico USA non conosce nessun limite.
Ma la linea di condotta bellicista dell'amministrazione di Bush si
confronta ora contro un genere diverso di opposizione. Parte della
popolazione USA dimostra contro la guerra, a Washington, Los Angeles ed in
altre città. Si valuta che più di mezzo milione di persone abbia
partecipato alle proteste. Due persone su tre nel mondo hanno indicato che
non sono per questa guerra contro l'Irak e vorrebbero fare qualcosa di
concreto per questo. C'è anche, in alcuni ambienti, una grande paura
riguardo l'impatto economico che una guerra con l'Irak avrebbe negli USA,
anche tenendo conto della violenza che seguirebbe sicuramente. A livello
globale, ci sono varie posizioni di opposizione. Per esempio, la maggior
parte del Congresso Messicano non sostiene questa guerra, in Italia (a
Firenze) un milione di persone da tutta l'Europa, ma principalmente
dall'Italia, hanno marciato manifestando il proprio ripudio della minaccia
militare. Questo stesso sentimento è condiviso da una gran parte della
popolazione del mondo.
Ma, come abbiamo già detto, quest'aggressione minacciata da parte del
totalitarismo bellicista statunitense si estende a tutto ciò che il suo
progetto infame include. Esso è organizzato su guerre e interventi armati
illimitate, unilaterali. In più, chiunque si scontri con la strategia USA
del "tutto per noi" è il nemico - un terrorista. Questo è come possono
dire in tutta fiducia: "gli stati Deboli possono rappresentare un pericolo
così grande per la nostra sicurezza nazionale come quelli forti". Così lo
è anche qualunque movimento che contesti la strategia USA o chieda
indipendenza o reclami i suoi diritti.
Il tuo petrolio è il mio petrolio, sembra dire una parte centrale della
strategia economica USA.Ci sono tre aree che sono interessate dall'attenzione della politica per
il petrolio degli USA: il Mare caspio, l'Africa la nostra America Latina.
Sebbene il Golfo persico continuerà ad avere la sua attenzione
preferenziale, poiché possiede le più grandi riserve del mondo, questo non
esclude la diversificazione. Il progetto energetico degli Stati Uniti è di
fare uno sforzo concordato per aumentare la produzione in molte parti del
mondo. La sua intenzione è certa - ed è come questo settore rimarrà sotto
il suo capriccio.
L'esempio di questa linea di condotta in Messico è più che eloquente. Il
Dipartimento dell'Energia USA promuove il disimpegno dello Stato Messicano
(che si estende agli altri stati Latino Americani) dai settori strategici
come il petrolio e l'elettricità per facilitare gli investitori dal suo
stesso paese. L'approccio del Dipartimento dell'Energia rappresenta gli
interesso degli alti circoli delle corporazione multinazionale dei
proprietari come Erón e El Paso, due delle più importanti. Anche gli
scandali di corruzione che circondando le multinazionali non hanno
raffreddato la passione per la privatizzazione della Banca Mondiale e, in
questo caso, il governo di Fox.
Ma il governo di Bush progetta un aumento significativo delle importazioni
di petrolio dai vari paesi Latino americani. Il Venezuela è già il terzo
più grande fornitore di petrolio degli USA, dietro Canada e Arabia
Saudita. Il Messico è il quarto fornitore più grande e la Colombia il
settimo. Ma è intenzione degli USA di utilizzare il nostro continente
anche di più da questo punto di vista. Per esempio, il Venezuela è
cruciale per gli USA a causa delle sue vaste riserve di petrolio grezzo,
sorpassate soltanto dai paesi Arabi. Ma gli USA hanno una difficoltà da
superare con Messico e Venezuela, dato che questi paesi hanno posto le
loro riserve di energia sotto il controllo statale e hanno stabilito forti
barriere legali.
Non ci sono dubbi che l'intenzione dell'impero è sempre la stesso,
continuare la razzia in quei paesi una volta conosciuti come Terzo Mondo,
causare più fame fra le quelle popolazioni con la complicità, ampia o
totale, del potere locale.
Le industrie del nostro continente sono smantellate, la dipendenza
raggiunge un grado enorme e la nostra gente soffre una miseria crudele. È
stato un processo, come è spesso chiamato oggigiorno, di "fabbricazione di
una nuova Africa" in America Latina. Ma questo periodo è finito? L'impero
ha altri progetti per il futuro? Tutto sembra indicare il contrario. Si
sono sentite alcune voci all'interno che chiedono di guidare questa
situazione esplosiva. Ma le attuali linee di condotta non prestano
nessun'attenzione a questo riguardo.
Cos'è l'FTAA se non un altra serie di appropriazioni nel nostro continente
da parte dall'impero e delle corporazioni transnazionali. Alcuni
economisti dicono che gli USA hanno seri problemi economici, come il
prevalere di forte deficit di bilancio e che hanno deciso di ottenere una
significativa appropriazione nello prossimo futuro, senza alcuna pietà.
L'FTAA è un strumento appropriato per la razzia, se uno considera il fatto
che quest'accordo mira ad istituzionalizzare ciò che gli USA già fanno,
attraverso l'inclusione della Sezione 11 del North American Free Trade
Agreement (NAFTA), per esempio. Questa Sezione va oltre qualunque altro
accordo o trattato commerciale al mondo assicurando un numero di
protezioni e garanzie per gli investitori internazionali. Questo potere
senza precedenti dato alle corporazioni limita i poteri sovrani dei
governi su materie decisive come la salute pubblica o la protezione
ambientale.Stabilisce una nuova relazione tra gli investitori stranieri e lo Stato.
Ma, per quanto possa essere brutale questa Sezione nel NAFTA,la sua
versione nell'FTAA è anche peggiore.
L'anno scorso 29 corporazioni USA e le loro collegate, comprese aziende
petrolchimiche e farmaceutiche, hanno firmato una lettera aperta rendendo
pubblica la loro approvazione del NAFTA come modello scelto per l'FTAA.
Diciamo che la Sezione intitolata "Risoluzione delle dispute", dà alle
corporazioni straniere diritti speciale di usare segretamente l'arbitrato
internazionale oltre qualunque reale pubblico controllo. Tale arbitrato
internazionale rimpiazza le leggi e i tribunali nazionali. Le leggi
nazionali ed i regolamenti sono abrogati lasciando la struttura legale
borghese dei paesi anche più vuota. La sezione su "Espropriazioni"
stabilisce che qualunque governo che attraverso le sue azioni può avere
causato una riduzione nei profitti attesi può essere chiamato in giudizio
attraverso i tribunali.
È un trattato che permette l'appropriazione più spudorata e la legittima
giuridicamente. Questo permetterebbe loro di andare oltre quanto stanno
già facendo proprio ora.
Max Neff dichiara che l'FTAA è un disastro, è un furto da parte degli USA.
Esso ha verità fondamentale nascosta: i paesi che si conformano ai
regolamenti WTO stanno in effetti rinunciando alla loro indipendenza
nazionale. Secondo i regolamenti WTO, qualunque legge nazionale che esiste
ed è un problema per qualunque grande impresa, deve essere emendata per
soddisfare le indicazioni WTO determinate dagli interessi di affari... e
l'america latina è già sul precipizio. Se tale processo ci ha condotti
alla situazione attuale, come può qualcuno pretendere di curarci con la
stessa medicina... Se la gente si preoccupasse di vedere ciò che è
successo in Messico con il NAFTA, vedrebbero che circa dieci milioni di
contadini indigeni sono stati spogliati di tutto.Sono degli immigrati nelle città alla ricerca di lavori inesistenti. Un
paese che ha avuto una cultura fortemente mais-centrica adesso è obbligato
a importare pesantemente il granturco sovvenzionato dagli USA perché la
suo produzione nazionale è stato distrutta.
Ciò che Max Neff dice del Messico ci sembra cosí simile a ciò che succede
negli altri paesi Latino Americani che pensiamo sia assolutamente
necessario descrivere dettagliatamente il dramma doloroso e spudorato che
Argentina sta affrontando.
La dipendenza che le politiche imperiali hanno generato è mostruosa. Già
la struttura istituzionale di questi paesi si è disseccata, senza vita
reale. Lí non rimane né il potenziale né quelle funzioni che danno
apparenza alla partecipazione popolare di uno stato nazionale, sovrano.
Anche ora, gli stati nazionali eseguono soltanto le decisioni che vengono
dalle grandi organizzazioni internazionale come il Fondo monetario
internazionale, la Banca Mondiale e quella Inter-Americana, che
implementano la strategia che il G8 ha già delineato. Questi piani sono
stati pesantemente influenzati dal TNCs. I governi centrali ed i
parlamenti, in tale contesto, sono dei semplici burattini. Le democrazie
borghesi inseguono le loro code in quest'inseguimento circolare. Dentro
questa logica, seguendo le loro leggi, non c'è uscita per le persone. La
loro miseria cresce, l'esclusione raggiunge proporzioni gigantesche ed
omicide. Il modo di costruire e imporre questo stato globale di barbarie,
che impone un modello e un sistema come questo su di noi, deve mentire
altrove.
IL RUOLO ATTUALE DELLO STATO
C'è qualcosa con significato teorico e con grandi conseguenze negli affari
politici che dobbiamo analizzare. In primo luogo, a causa delle persone
che parlano noncuranti di possibili soluzioni provenienti dagli Stati. Da
questo stato che è attaccato ad un modello e che crea spazio per il suo
sviluppo. È una contraddizione aspettarsi che un "pezzo" fondamentale del
sistema capitalista adotti una posizione diversa dal resto.
Esaminiamo questo soggetto brevemente.
A dispetto di cosí tante soluzioni più o meno stataliste, ci chiediamo
"qual è l'articolazione attuale tra il mondo della politica ed il mondo
dell'economia?"
Osservare la nuova articolazione dell'economia con lo Stato non significa
che noi disprezziamo il fatto che la struttura politica ha la sua forma
specifica e, quindi, la sua "relativa autonomia".Ma ci sembra che ci confrontiamo con un fenomeno che non ha la simmetria
oft-equated di "lo Stato contro la struttura economica". La riduzione
dello Stato è, in ogni parte di questa fase, una riduzione autoinflitta.
Sta facendo spazio con una nuova legislazione a un immenso campo di
dominazione economica. Esso non è più lo stato-poliziotto come durante il
periodo iniziale ddel capitalismo, esso è qualcosa di più, c'è un grande
cambiamento e sviluppo tecnologico in molti campi durante un intero
periodo di storia. E la storia non va mai indietro.
L'attuale Stato è qualcosa di diverso dalle precedenti forme conosciute.
Non ci sono dubbi che appartiene a un'altra fase all'interno dello stesso
sistema ma ha forme e funzioni specifiche.Mantiene le caratteristiche fondamentali che producono la sua identità - è
la garanzia della riproduzione dei rapporti sociali esistenti, esegue le
sue funzioni di oppressione e di repressione generale.
Ci è una certa discontinuità in questi rapporti se lo paragoniamo ad altri
momenti del sistema capitalista. Possiamo dire, quindi, che ci sono
cambiamenti strutturali, non solo superficiali.Non si può semplicemnte parlare di una epoca post-Fordismo-Taylorismo, che
lascia tutti i precedenti rapporti fondamentali intatti. Una forma di
produzione che ha coinvolto grandi fabbriche e grandi quantità di
lavoratori ha dato luogo a diverse relazioni tecniche e di lavoro.Certo, non crediamo che una spiegazione solo attraverso la struttura
economica possa bastare.il cosidetto "welfare state" ha anche visto dei cambiamenti in questa
forma nuova di Stato.Una intera serie di funzioni precedentemente nelle mani dello Stato è
passata ai settori privati.Il transnazionale, d'altro canto, sta assumendo ruoli e funzioni che in
altri momenti erano dello Stato. Sembra inadeguato tentare una spiegazione
usando soltanto una struttura giuridica e politica per definire la
configurazione dell'attuale sistema. Anche di più quando ci sono
cambiamenti nei domini ideologico e culturale che si articolano
potentementemente alle strutture sopra menzionate.
QUESTO STADIO DI CAPITALISMO NELLA NOSTRA AMERICA LATINA
Questa fase in questo particolare periodo del capitalismo, sotto il ben
noto modello neo liberale ha distrutto diverse condizioni economiche,
politiche e sociali in ogni parte dell'America Latina. Lo Stato nazionale
ed anche il cosidetto welfare state (che non era mai una panacea per il
povero) è stato abbandonato. Si stima che più di metà della popolazione
del nostro continente viva nella povertà, una gran parte completamente in
miseria. é risaputo che la globalizzazione selvaggia e criminale ha
affondato la nostra gente in soffrenze anche maggiori. Una parte sempre
maggiore della popolazione è stata messa ai margini della societá con
condizioni di vita atroci.Se l'"Africanizzazone" dipende da loro, è il destino ci hanno assegnati.
Ma le persone, cosí come in molte altre occasioni, hanno mostrato la loro
resistenza e la loro non rassegnazione contro queste barbarie in molti
modi diversi.
Non è nostra intenzione fare una veloce analisi di tutto e di semplificare
questo ampio ventaglio di lotte e di opposizione. È chiaro che la linea di
condotta di terra bruciata che il sistema ha seguito significa che
migliorare le condizioni di vita del povero non inizia dallo zero ma
piuttosto da dieci sotto zero. Molti parlano di riattivazione economica
accompagnata da programmi sociali come se potessero velocemente ritornare
al precedente periodo del capitalismo. Ma erano quei venti che hanno
portato queste tempeste.
Non ci sono dubbi per noi, nel segno della struttura attuale di
dominazione di mondo, che il poliziotto ed il dittatore del mondo è non
solo l'USA, non sono i soli che ci stanno tosando. L'Unione Europea ed il
Giappone partecipano attivamente a questa struttura. Ci sono parecchie
ditte europee multinazionali o statali che sono intervenute, decimando
queste economie e creando alti livelli di disoccupazione. L'Europa ed il
Giappone lavorano qui con la stessa logica.
Ma malgrado tutto di questo, le persone non sono state calme e tranquille.
La nostra gente non è stata ferma, piuttosto possiamo dire che abbiamo
prodotto uno scenario latino americano fuori controllo e sfidante. C'è
un'ampia serie di movimenti che spesso si contraddicono l'un l'altro. Ci
sono molte forze in gioco che hanno mostrato la loro disponibilità a
seguire un più alto o più basso livello di confronto contro la
globalizzazione neo liberale in corso, e contro i suoi effetti devastanti.
C'è chi propende verso forme di organizazione che portano a causare
cambiamenti fuori dai meccanismi tradizionali del sistema. Loro vogliono
una diversa classificazione sociale che ci permetterà di lasciare il
cerchio vizioso ed infernale di oppressione e miseria. Allo stesso tempo,
ci sono quelli che vogliono dirigere il capitalismo in una maniera
migliore e condurre alcune riforme. Il primo sceglie le forme ed i metodi
di lotta non istituzionali, l'ultimo agisce una instituzionalismo che
finisce per rafforzare la struttura di dominazione senza effettive
possibilità di fare le maggiori riforme. Quindi, l'attuale scenario spazia
dal neo-populismo alla neo-socialdemocrazia allo stesso delle
mobilitazioni popolari e delle varie forme di autogestione che stanno, a
dispetto di tutto, tentando di ricostruire una struttura sociale basata
sulla solidarietà.
Ci sono problemi che sono fondamentalmente comuni in ogni parte del
continente e cui bisogna rispondere in accordo con la specifica
situazionie sociale e la storia di ogni paese.
In questa varietà di lotte e pratiche politiche e sociali ci sono
situazioni concrete che permettono specifiche azioni comuni. Non tutti,
certamente, le realizzano ma noi dovremmo essere di mente aperta e stare
attenti a unire le forze quando è utile e possibile, e non contro le
nostre strategie coordinate.
Schematicamente, che è quanto è possibile in una dichiarazione di questo
tipo, menzioneremo degli aspetti nei vari paesi del nostro continente che
sentiamo rilevanti.
* Il neopopulismo di Chavez. L'emergere di Chávez ha la sua spiegazione
nel totale discredito dei partiti come Acción Democrática e COPEY. Il suo
autoritarismo politico, con alcune caratteristiche di destra, usa il
petrolio per dargli i mezzi per realizzare alcune riforme in alcune aree:
salute, alloggio, educazione, e terra. Il suo progetto non ha convinto
tutto la popolazione, causando, a prescindere da una guerra fra poveri,
l'accorrere contro di lui della destra tradizionale e dell'impero nord
americano con tutte le loro armi. A qeusto punto, abbiamo visto come i
proprietari del paese, Fedecamaras, i mass media, la CNN come un tifoso
USA urlante ed entusiasta, la corrotta burocrazia sindacale, i militari,
tentino frequentemente di prendere il potere. Dietro di loro si nasconde
la strategia di potere USA ed il petrolio.
* Plan Colombia. E' iniziato formalmente e cinicamente come un piano per
combattere il traffico di droga. Adesso hanno già apertamente annunciato
che è per combattere la leggendaria guerriglia Colombiana che costituisce
un cattivo esempio per questi tempi di sfida e disperazione. E'
chiaramente non separato dagli scopi dell'impero ed è anche collegato al
petrolio ed al bisogno di controllare l'area come una parte strategica del
continente. La coordinazione degli USA con il governo fantoccio ha
intensificato il combattimento contro FARC ed ELN. La guerriglia continua
a mostrare un alto livello operativo e un importante sostegno della
popolazione in certe aree.
* Ecuador indigeno. Il movimento indigeno rurale è il riferimento e dà
struttura al movimento popolare Ecuadoriano. I loro sforzi hanno prodotto
diversi avvenimenti politici. Sono stati decisivi nelle ultime elezioni e
sono stati un asse fondamentale della rivolta popolare del gennaio 2001
che si sono opposte alle leggi ordinate dal Fondo monetario internazionale
e alla "dollarizzazione" dell'economia. Questa rivolta è stato costruita
con le maggiori organizzazioni dei lavoratori e degli studenti. è un
movimento che, essendo una nuova forza sociale, ha fatto alcuni movimenti
socio-politici contraddittori ma sembra disposto a continuare a cercare un
progetto popolare a beneficio delle parti oppresse della societá.
* La resistenza in Bolivia. C'è un forte movimento rurale ed indigeno che
ha spinto per parecchie richieste nei tempi recenti. Si sono scontrati con
la polizia e l'esercito. Gruppi di lavoro del COB, i minatori, hanno
realizzato un marzo combattivo un anno fa. Un senitmento anti-yankee,
identificati come la causa dell'ingiustizia che soffrono, è cresciuto. Ma
forse uno degli avvenimenti più evidenziati è ciò che è successo a
Cochabamba con una società internazionale del settore delle acque. Quando
ha tentato di aumentare illimitatamente le bollette la gente è scesa nelle
strade realizzando una vera rivolta che è finita con l'espulsione della
ditta. Adesso c'è una Commissione Acqua che abbraccia un ampio spettro
sociale, praticamente l'intero movimento popolare. I Sin Tierra (il
movimento senza terra) continua a portare avanti attività con alcuni passi
importanti in avanti.
* Brasile. La mappa politico istituzionale del Brasile è cambiata in
maniere importante con la recente elezione e la vittoria nazionale di Lula
e la sconfitta del PT [il partito di Lula] in parecchi governi [regionali]
come il Rio Grande. C'è una tradizione di attività sociale importante e di
vecchia data in questo paese, come i movimenti dei senzatetto e dei senza
terra, e le cooperative di riciclaggio. Dieci milioni di firme sono stato
recentemente raccolte in una campagna contro il FTAA. Il Brasile, come gli
altri paesi del continente, è un luogo con una povertà crescente. Non meno
del 44% della popolazione guadagna meno di due dollari al giorno, e 40
milioni vivono nella povertà funesta.
* La realtà dell'Argentina. Forse quella che conoscimao meglio, per la sua
vicinanza e per le frequenti informazioni che riceviamo da questo paese.
In questi giorni abbiamo sofferto l'onda emotiva di vedere bambini morti
di fame a Tucumán ed in altre parti del paese, la pelle attaccata alle
ossa. Ma questa realtà di fame brutale, di persone in terribile povertà
non è un fenomeno isolato in Argentina; diciotto milioni di persone sono
poveri e nove milioni sono molto povere, si può dire che muoiono di fame.
In Argentina dove il modello neo liberale è stato applicato nel modo più
ortodosso, il Fondo monetario internazionale ha impiegato il suo modus
operandi per aiutare una classe politica molto corrotta. Qui la versione
moderna del sistema capitalista ha mostrato la sua vera anima. Le ditte
internazionali, le banche e i politici corrotti hanno prosciugato il
paese. E con le persone che stanno morendo di fame, il Fondo monetario
internazionale, nel nome delle linee di condotta neo liberali, vuole
saccheggiare anche di più mentre i politici continuano a rubare quello che
possono. Le persone erano protagonisti su vari importanti campi di
battaglia. I "piqueteros" continuano ad essere una forza sociale con forti
richieste ed una capacità di lotta, soprattutto un settore dei
"piqueteros". Le persone si sono unite insieme nella lotta, ci sono state
dimostrazioni con scontri e morti, una ampia serie di attività auogestite
è stata realizzata, alcune fabbriche sono state riaperte dai lavoratori.La loro realtà cruda e brutale è stata affrontata in modo creativo. Un
sentimento che tutti i politici dovrebbero lasciare guadagnare il sostegno
nelle persone, si e' insinuato nelle loro menti che nella struttura
attuale non c'è soluzione alle loro sfortune.
* Messico. Da una parte abbiamo il Messico del Presidente Fox, della
svendita dei politici che hanno consegnato settori chiave del loro paese a
ditte internazionali soprattutto connesse all'impero nord americano.
Dall'altra parte, abbiamo il Messico della marcia Zapatista che ha
mobilitato un milione di persone nel 2000. C'è stato recentemente una
rivolta rurale in San Juan Atenco, dove hanno difeso le loro terre da
quelli che volevano espellerli. Con la volontà di lottare ed il machete in
mano hanno bloccato i progetti del governo. Attualmente il Subcomandante
Marcos ha rotto il suo silenzio. In un'intervista recente ci dice: "Il
ribelle colpisce i muri, perché sa che il labirinto è una trappola, egli
sa non c'è uscita diversa dal buttare giù i muri... Fra le trappole della
storia c'è la frase 'era meglio nel passato'. Quando la Destra lo dice,
ammette la sua inclinazione reazionaria. Quando è la Sinistra parlamentare
che lo afferma, mostra la sua ammissione attuale di sconfitta... Quando la
sinitsra istituzionale si guarda nello specchio del potere e dice: 'io
sono una sinistra responsabile e matura', nei fatti dice 'io sono una
Sinistra che piace alla Destra'". Il movimento Zapatista, il movimento dei
contadini Messicani ha molto da dire in questa storia di lotta che porta
avanti e che le circostanze sociali richiedono adesso più che mai.
* Uruguay. Alcuni giorni fa la stampa ha pubblicato le statistiche
economiche, la disoccupazione continua a crescere ed è arrivata già a 19,2
%. Ma questo è un'immagina insufficiente, dal momento che più della metà
della popolazione attiva ha difficoltà di occupazione. C'è allo stesso
tempo una perdita nel potere d'acquisto nei salari tale da non permettere
l'acquisto dei beni principali. Non meno di una persona su tre è
considerata al di sotto della soglia della povertà, un eufemismo usato per
dire che muoiono di fame o sopravvivono chissà come. La salute e le
prospettive dei bambini sono state distrutto. Più della metà dei bambini
vive in povertà. Quando guardiamo i temi sull'agenda politica, emerge
chiaramente che ciò che preoccupa i governanti sono altre cose e non le
sofferenze brutali della popolazione. Ciò che importa loro, come in molti
altri luoghi, sono le Banche, il Capitale finanziario, "onorare il debito
estero", assicurrsi che ci siano più prigioni per il prossimo anno, con il
maggiore grado possibile di impunità per riconosciuto assassini o per
banchieri con le dita appiccicose. Allo stesso tempo, incrementano la
repressione generale lo spiegamento di polizia e sorveglianza. La
prigione, quindi, è per quelli che si ribellano contro la fame ed adesso
per i dirigenti del sindacato dell'ADEOM.In alcuni di questi punti, parte della sinistra elettorale concorda col
governo.
Questi sono dei tempi difficili, i tempi di lotta.
Quelli che abbiamo di fronte a noi non sono tempi facili. Ma la nostra
gente non si rassegneranno a quel destino crudele di miseria che i poteri
hanno assegnato loro. Per le persone, migliorare la loro situazione, ha
sempre significato tempo di lotta ed oggi è una volta ancora lo stesso.
Molti esempi di sopravvivenza dignitosa, di lotta, di non rassegnazione,
sono in corso o già fanno parte di questa realtà nuova.
È importante che cerchiamo dei modi che permettano l'azione combinata in
modo che le lotte non cessino o siano separate. Le differenti lotte
popolari hanno bisogno di essere circondato di sostegno e solidarietà.
Siamo parte di queste persone che soffrono e sognano, e le loro lotte
devono essere le nostre lotte. Senza alcun dogma isolante o paralizzante,
dobbiamo occuparci largamente e continuamentemente dei problemi specifici
di questo momento storico. Con azioni unite in un segno di rispetto della
reale pluralità che si trova nelle nostre organizzazioni sociali e
politiche. Con sufficiente fermezza da impedire di entrare in strade senza
uscita o in circuiti chiusi danno speranze per il futuro. Una volta
ancora, soltanto la lotta aprirà la porta.
2 gennaio 2003
Federación Anarquista Uruguaya (FAU)
Federação Anarquista Gaúcha (FAG)
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