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(it) Perquisizioni a Bergamo

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Date Mon, 10 Feb 2003 04:29:29 -0500 (EST)


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Da: Sergio <circolofreccianera@supereva.it>

comunicato in merito alle perquisizioni dello scorso
venerdì avvenute in città


PERQUISIZIONI A BERGAMO

All'alba del 7 febbraio, a Bergamo, la DIGOS locale,
ha eseguito una serie di perquisizioni ai danni di 11
compagni bergamaschi, che non hanno dato alcun
risultato significativo. Le perquisizioni sono scaturite
in merito all'attentato avvenuto nella notte tra il 29
ed il 30 gennaio scorsi ad un ripetitore RAI sito sul
colle della Maresana, nel comune di Ponteranica alle
spalle della città.

L'imponente azione delle forze dell'ordine era mirata
ufficialmente alla ricerca di agende contenente
indirizzi e altro materiale generico. Sono stati
sequestrati, un volantino distribuito pubblicamente
sull'arresto dei compagni per la vicenda del luglio
2001 a Genova, una tanica ed una bottiglia contenente
petrolio rettificato utilizzato da un  compagno per la
sua attività di teatrante di strada e fotocopiate alcune
agende.

La modalità e la tempistica di tali perquisizioni  ci
fanno trarre alcune considerazioni che hanno una loro
pertinenza.

Innanzitutto le forze dell'ordine locali hanno agito
(brancolando nel buio) su pressioni esterne. I
potentati locali attraverso la stampa, docilmente
asservita alla loro bisogna, hanno nei giorni scorsi
spinto prepotentemente alla costruzione di un
percorso di criminalizzazione totale delle espressioni
anarchiche che vi sono in città, rimarcando e cercando
di collegare forzatamente ogni fatto, ogni azione
politica ed ogni iniziativa che negli ultimi mesi è stata
condotta a Bergamo, nel non malcelato tentativo di
arrivare alla criminalizazione totale dell'agire
anarchico,  politico e sociale.

La scelta dei compagni perquisiti non appare casuale.
L'essere anarchico o libertario o aver recentemente
frequentato compagni della nostra area, sembra sia il
comune denominatore. Alcuni compagni fanno
riferimento al Circolo Freccianera, altri non più, ma lo
hanno assiduamente frequentato in passato, e
qualcuno ha avuto la "colpa" di partecipare ad
iniziative politiche, come manifestazione
antimilitarista di La Spezia, il presidio per Camenisch
a Milano, la manifestazione antifascista a Crema.
Il tentativo che comunque appare maggiormente
evidente e preoccupante è quello di cercare di creare
ad ogni costo  un clima in città che riporti ad
un'emergenza terrorismo "ecoterrorismo" per
rimanere al passo con i tempi, che possa in qualche
modo giustificare futuri e più incisivi interventi ai
danni dell'area anarchico libertaria.

Analizzando attentamente le stesse informazioni che
compaiono sulla stampa si può notere che a livello
nazionale vi è in atto lo stesso tentativo che stiamo
vedendo attuato qui in città.

L'assurda campagna "ecoterrorista", abilmente
montata dai media e suggerita da importanti settori
della magistratura, pare  mirare esclusivamente ad
una totale criminalizzazione del movimento
anarchico,con lo scopo di  trovare l'alibi giuridico per
procedere poi con tutta una serie di reati associativi
che permetteranno la messa al bando e l'arresto,
senza riscontri oggettivi, di un'area politico sociale
che potrebbe avere delle potenzialità di lotta e di
radicalizzazione sul territorio.

All'interno dell'attuale crisi (dopo il riassorbimento
istituzionale delle espressione più belle e significative
del movimento antiglobalizzatore) il sistema di potere
economico e sociale ha l'impellente bisogno di creare
un'antagonista facilmente attaccabile (e non
difendibile da parte dei vecchi politicanti della
sinistra) da dare in pasto al popolo affamato di falsa
sicurezza ed incantato dai media addomesticati.

Ci sentiamo di ribattere alle accuse di stampa e
televisione che tendono a descrivere come terrorismo
atti di sabotaggio miranti a colpire i templi di questa
moderna religione, che sullo sviluppo insensato
applica una politica di accumulamento del capitale e
del potere .

Gli anarchici, i libertatri, coloro che hanno a cuore il
risollevamento di questa Terra devono fare il punto
per riuscire a rispondere compatti ed uniti
all'abbozzato tentativo in atto da parte delle forze del
controllo sociale, rispondere con analisi chiare e con
forme politicamente ineccepibili.

Esprimere solidarietà ai compagni rinchiusi e
torturati nelle carceri, lottare per la libertà di
pensiero, contro la guerra, la distruzione del pianeta e
delle nostre vite non dev'essere interpretato come un
atto criminale o terroristico.

Lottare per la libertà un atto doveroso.

Circolo Freccia Nera
Collettivo Liberazione Animale
FAI Bergamo




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