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(it) Comunicato stampa degli antifascisti genovesi
From
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Date
Sat, 13 Dec 2003 19:17:34 +0100 (CET)
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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
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COMUNICATO STAMPA SULLE PERQUISIZIONI ABITAZIONI DI COMPAGNI ANTIFASCISTI
La mattina del 10 dicembre 2003 alle ore 6:30 la digos della questura di
Genova ha effettuato contemporanee perquisizioni nei domicili di alcuni
compagni appartenenti al c.s.o.a. Pinelli e all’area
antifascista genovese. A detta dei verbali della questura si cercavano
prove che testimoniassero la partecipazione di questi a un pestaggio
avvenuto nei confronti di un appartenente al movimento neo nazista Forza
Nuova (CORSINI ALBERTO).
Dopo aver rovistato ovunque tra gli effetti personali dei compagni e
sequestrato tutto ciò che poteva loro interessare (vari documenti
testimonianti il percorso politico del c.s.o.a. Pinelli e dell’Antifa
Genova, cd rom contenenti foto personali, articoli di giornale, riviste
di propaganda politica, fotocopie e libri di vario genere, in casa di uno
dei compagni è stato rovistato un antico fucile ad aria compressa,
considerato un cimelio storico se non un ricordo di famiglia) e non
accontentandosi di tutto ciò, hanno inoltre prelevato dalle varie
abitazione effetti personali quali: capi d’abbigliamento, sciarpe,
caschi, cappelli, cinture, alcune giacche e quant’altro una persona possa
indossare per un giro in compagnia.
Dopo la perquisizione i compagni sono stati “accompagnati” in questura
dove dopo le pratiche burocratiche(schedatura con foto e rilevazioni di
impronte digitali) si è passati a un livello di comunicazione molto più
formale, alcune delle più rilevanti personalità della digos hanno
intrattenuto un lungo dialogo con i compagni apostrofandoli con termini
quali “ siete la feccia di Genova, siete solo dei drogati, e molti altri
insulti” ed il tutto completato con intimidazioni gestuali e fisiche.
Questo è l’ennesimo tentativo di screditare chi tutti i giorni porta
vanti ideali antifascisti e libertari. Noi compagni in quell’occasione
abbiamo tentato di opporci ad un corteo nazi-fascista, autorizzato a
Genova per la prima volta dopo venticinque anni dalla questura; il
risultato non è stato quello sperato, in quanto le forze dell’ordine come
al solito si sono schierate a centinaia per difendere chi, neanche i
cittadini genovesi voleva: i fascisti.
Per rincarare la dose e screditare ulteriormente il nostro percorso
politico, la questura ha dichiarato ai giornali che i volantini
sequestrati erano documenti anarco-insurrezionalisti, termine che dal
periodo post G8 è diventato di uso comune, per definire chiunque faccia
politica alternativa, apartitica.
Noi antifascisti siamo indignati dallo sporco gioco che sta portando
avanti la questura. Si cerca attraverso termini spaventosi, di
etichettare e isolare parti del movimento. La volontà è di creare un
distacco abissale tra le stesse parti interne al movimento, e non solo.
L’obiettivo ultimo è quello di dare inizio, anzi continuare, una vera e
propria caccia alle streghe per far si che nasca la paura di chi la pensa
in maniera diversa, di chi ancora oggi ha valori fermi come
possono essere quelli antifascista. Tutto ciò in un periodo in cui il
governo si sta adoperando approfonditamente per rivedere la storia
equiparando i fascisti morti ai partigiani caduti in combattimento per
portare la liberazione, creando non poco fastidio.
Oggi sembra che il problema italiano siano gli
anarco-insurrezionalisti, ogni malefatta è da attribuire a loro, sembra
che anche l’acqua avvelenata sia loro opera, prima o poi la questura gli
accuserà di portare il cattivo tempo.
Fino ad arrivare alle accuse pesantissime e infamanti rivolte ai
militanti del c.s.o.a. Pinelli, cioè di produrre documenti
anarco-insurrezionalisti, dichiarazione folle, soprattutto visto che
tutto il materiale cartaceo prodotto e firmato c.s.o.a. Pinelli è
sempre stato reso pubblico.
A questo punto ci chiediamo se la questura non abbia intenzione con
questo attacco di dare il colpo di grazia alla politica del centro
sociale. Quello che invece noi ci sentiamo di rispondere è che nulla
abbiamo a che fare con gli anarco-insurrezionalisti e che non abbiamo
niente da nascondere, cosi come niente abbiamo mai avuto, sicuri che
quest’infame accusa cadrà così come successe nel periodo post G8,
quando anche allora si cercava un colpevole per le devastazioni.
Sicuramente l’antifascismo è composto da una parte teorico-politica, ma
anche da una parte pratica e “di strada”. Con questo non si rivendica
l’accaduto, in quanto nessuno degli indagati ha partecipato a
quell’azione, ma allo stesso tempo non si possono prendere le distanze
dal fatto compiuto da ignoti.
Ci chiediamo perché quando dei compagni sono stati attaccati, feriti, a
volte anche uccisi, come nel caso di Dax, compagno milanese assassinato
non più di un anno fa, le istituzioni non aprono bocca, anzi a volte con
un tacito assenso non perseguono minimamente chi si macchia di atroci
misfatti. Quando invece tocca a qualche fascista nessuno si pone
minimamente il problema di accusare chiunque, basti trovare un capo
espiatorio. Questo è testimoniato dal fatto che tra i 5 indagati uno non
ha minimamente ne interessi politici ne contatti con la maggior parte
degli antifascisti.
Per dare una risposta a questo vortice di accuse calunniose diamo
appuntamento a tutti coloro che volessero informazioni, conoscere le
nostre idee ed i nostri documenti al c.s.o.a. Pinelli tutti i giorni, E
SABATO POMERIGGIO (13-12-2003) IN CENTRO, dove si svolgerà un massiccio
volantinaggio unitario per dire che tutto ciò anziché dividere ci
unisce al contrario di quanto pensi la questura.
ANTIFASCISTI GENOVESI
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