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(it) Lettera dal carcere di Massimo

From worker-a-infos-it@ainfos.ca (Flow System)
Date Fri, 12 Dec 2003 11:16:05 +0100 (CET)


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A - I N F O S N E W S S E R V I C E
http://www.ainfos.ca/
http://ainfos.ca/index24.html
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Vengo tratto in arresto all'alba del 18 ottobre scorso. Perquisizione
prima, arresto poi. Tradotto nel carcere di Regina Coeli a Roma dove
resto in isolamento per una settimana. L'accusa contestatami consta in
violenze ai danni di un carabiniere infiltrato nei cortei-mobilitazioni
del 4 ottobre a Roma in occasione della riunione intergovernativa
preparatoria alla firma della costituzione europea.

Comproverebbero la mia partecipazione al pestaggio due foto scattate da
qualche sciacallo infame, guardone di professione. Durante la
perquisizione vengono sequestrati indumenti considerati interessanti al
fine della comparazione con quelli indossati dai soggetti fotografati
all'atto del pestaggio.

L'operazione è curata dal pm Vitello unitamente a digos e ros romani
coadiuvati dalla digos viterbese che da anni "produce" accuse nei miei
confronti. Risultato della perquisa: pantaloni, scarpe, bandana,
attrezzi per arti marziali, frammenti di una molletta da bucato,
lampadine a basso voltaggio, pile usate, un'agenda di lavoro.

Ad oggi questo è bastato a convalidare l'arresto. Il 5 novembre il
tribunale della libertà (contraddizione in termini) ha rigettato
l'istanza di scarcerazione.

TUTELARE DIGNITA' IDENTITA', NON HO NIENTE DA VENDERE

Sono anarchico, un rivoluzionario, antiautoritario per idee e pratica.
Come tante/i mi impiego nei varii ambiti: solidarietà con i prigionieri
di ogni genere, nell'anticarcerario, nelle lotte sociali,
territorialmente attivo con altre/i compagne e compagni.

Vivo, amo, odio, come tutti gli esseri umani.

DOVE MI CHIEDI CORREZIONE...

Nell'ordinanza di custodia cautelare mi si descrive come un "soggetto
dalla personalità violenta a ogni occasione, incline a manifestazioni di
violenza e intolleranza contro le istituzioni dello Stato (...)
ricorrendo a volte alla guerriglia urbana". Dov'è il nesso fra il
pestaggio dell'infame infiltrato e l'insinuazione di essere autore o
comunque legato ai recenti pacchi bomba?, perchè è su questo che tv e
giornali hanno insistito!

Sono forse una molletta da bucato, una comune custodia vhs (prelevata da
un mucchio di altrettante piene e vuote) e delle lampadine,
classificabili come oggetti interessanti al fine delle indagini sui
pacchi bomba? Chi potrebbe non averne nella propria abitazione? O è forse
che in anni di intimidatorie perquisizioni i suini in borghese non
abbiano mai trovato nulla di valido?, tormentandosi per questo,
attendendo il capo della digos influente e il pm coglione per potermi
ingabbiare... ...vergogna, cretini!

O è forse che i ros ci hanno messo lo zampino (di porco)?

Qualcuno si è scordato che il generale Ganzer, attualmente sotto
inchiesta insieme ad altri ufficiali per la falsificazione e la
"produzione" di prove e per associazione a delinquere, continui a
tirare i fili dell'antiterrorismo?!

...Vergogna, bastardi!

UN COPERCHIO PER MOLTE PENTOLE

Un arresto esemplare quindi. Un volto e un nome da sbattere in prima. E
domani toccherà a un altro/a.

NE' COLPEVOLE NE' INNOCENTE

Innocenza e colpevolezza: due concetti tanto cari agli amministratori del
giusto di Stato. Parole vuote, di paternità della classe dominante.


Sono anarchico, ostile all'autorità, alla miseria, allo sfruttamento, al
privilegio, alle guerre del capitale che provocano fame e morte,
all'assoggettamento dei popoli che reclamano autodeterminazione.

IO SOLO SO DI ESSERE NEL GIUSTO, POICHE' NON C'E' BONTA' O GIUSTIZIA
ALL'INFUORI DI ME

Qual'ora gli appassionati del giusto borghese riescano a dimostrare che
sia stato io il tale che ha dato una lezione a un imbecille mal
travestito, beh, vorrà dire che me ne assumerò le responsabilità.
unitamente anche la borghesia forcaiola dovrà assumersi le
responsabilità, in quanto serva del capitale, per le compagne e i
compagni arrestati e ammazzati e per la miseria e la repressione della
classe proletaria.

NON UN PRIGIONIERO POLITICO

La fame, lo sfruttamento e la repressione sono causa della politica. La
riforma pensionistica: una beffa a chi ha fatto lo schiavo per una vita.
E l'insulto ai "malati di amianto"? Tutti a casa o a lavoro con un calcio
in culo e senza un euro in tasca.

E il bombardamento-assassinio di migliaia di iracheni seguito
dall'occupazione della loro terra; e l'eccidio dei palestinesi; e i morti
nelle miniere russe; e il rastrellamento di ultras nelle curve; e i
migranti morti in mare; e i compagni "legittimamente" ammazzati;
porcherie legali; politica del capitale.

E in tutto questo ecco perchè dico che ogni prigioniero è politico.
Perchè vittima di una classe cui lo priva della dignità e della
libertà. Simili che si chiudono in gabbia per tutelare le borghesie di
ogni dove.

ESISTENTE GALERA

La realtà è che la repressione si manifesta in modo più o meno cruenta
dipendentemente dall'attacco che le è rivolto e dai flussi sociali.

I lavoratori pagano con precarizzazioni e omicidi programmati sul
lavoro; i ribelli pagano con la galera e/o la morte sul campo di
battaglia; i migranti con i lager. Tutta la società è repressione.
Carcere fuori, carcere più totale dentro. E a farne le spese sono i
proletari migranti, i lavoratori in lotta contro le scelte di
ristrutturazione neo-corporative dei sindacati borghesi, i settori che
lavorano a difesa della classe degli sfruttati.

ISOLAMENTO I

Ciò che scontano i/le rivoluzionari/ie è un grave isolamento dato dalle
infamanti campagne terroristico-mediatiche e da una scarsa internità
nelle lotte degli sfruttati. Assenti, esclusi dai processi di
formalizzazione delle istanze proletarie e dai conflitti stessi.
Autoreferenzialità ideologica? Forse.

Difficoltà nell'intervenire a causa delle rivendicazioni miserabili che
vengono dal mondo della produzione? Probabile. Il lavoro è arduo: non un
passo indietro.

Il proletariato o è rivoluzionario o è nulla!

NON SEGUIRE IL CARROZZONE

Occorre tentare strade ripide, dare incisività intervenendo
efficacemente, evitando lo scadenzialismo da corteo (la piazza non è
centrale proprio per niente), lavorando con metodo e col cuore uscendo
dall'invisibilità.

Così da non essere più "corpo militante" o "ceto politico"... ma corpo
sociale nelle masse di sfruttati... come pesci nell'acqua!

LA RIVOLUZIONE NON E' UN PRANZO DI GALA

Essere rivoluzionari vuol dire credere che questa società sia vecchia e
putrefatta e che solo una rivoluzione sociale di carattere
antiautoritario potrà sollevare l'umanità dal giogo capitalista. Non
salviamo nulla di questo mondo...

"Solo su un foglio bianco si possono scrivere le parole più belle..."

IL NOSTRO NEMICO E' IL NEMICO DELLA CLASSE DEGLI SFRUTTATI

Nostro nemico è il capitale: causa di guerre imperialiste per il
controllo geopolitico, responsabile del progetto controrivoluzionario di
rimodellamento economico-sociale neocorporativo di riforma dello Stato.

Il nostro percorso è la lotta di classe, fuori dal "fare politica" e
dallo specialismo, al fianco degli individui e dei collettivi in lotta;
al fianco delle masse arabe che nel complesso costituiscono il naturale
alleato degli sfruttati d'occidente. Il capitale non ha nè cuore nè
anima. Lo si combatte giorno per giorno, lottando contro sessismo,
razzismo e ogni autorità, mediante la pratica dell'azione diretta, dello
sciopero selvaggio, del sabotaggio della produzione e dei
"servizi".

ISOLAMENTO II

Ecco perciò l'infame vendetta di Stato: recluso, subisco dalle 6 alle 8
perquisizioni corporali giornaliere e 2-3 settimanali alla cella; in
trattamento "particolare" in una sezione di comuni, ma in sostanza una
vera e propria "tortura bianca" mirata all'indebolimento emotivo e
psicologico.

Questo trattamento deve finire subito!

DETTO QUESTO:

Avanti compagne e compagni fieri/e e coraggiosi/e... il giorno del sole è
vicino!

-SEMPRI AINNANTIS, PO SA LIBBERTADE DE TOTTUS E DE DONNIUNU (SEMPRE
AVANTI PER LA LIBERTA' DI TUTTI E DI OGNUNO)
-MORTE A CHI OSTACOLA GLI SFRUTTATI E IL CAMMINO VERSO LA LIBERTA' (N.
MAKHNO)
-ONORE E DIGNITA' PER TUTTI I COMPAGNI/E CADUTI/E COMBATTENDO CONTRO IL
CAPITALE
-PER L'AUTODIFESA, LA RESISTENZA, L'AZIONE DIRETTA

Massimo Leonardi,
prigioniero anarchico sardo
Carcere di Rebibbia, dicembre 2003.

SOSTIENI I COMPAGNI DETENUTI!

-Massimo Leonardi, carcere di Rebibbia via Majetti 70 00156 Roma

Il 3 dicembre è stato arrestato un'altro compagno, Marco, con l'accusa di
aver pestato insieme a Massimo lo sbirro infiltrato nel corteo del 4/10 a
Roma.

-Marco Ferruzzi, carcere di Regina Coeli via della Lungara 29 00165 Roma.


uomini e donne contro tutte le carceri.


Da: "Tuula Haapiainen" <Cyberscript -A- tin.it>




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