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(it) anarres info: GRAN BRETAGNA. KILL THE POLICE BILL
Date
Sun, 4 Apr 2021 12:40:04 +0300
La violenta repressione della veglia per Sarah Everard, rapita e uccisa dal
poliziotto Wayne Couzens, ha innescato una più ampia protesta contro le violenze
della polizia. Una recente inchiesta ha rivelato che ben 600 uomini delle forze
dell'ordine inglesi si sono resi protagonisti di reiterati episodi di molestie
tra il 2012 e il 2018. ---- La capa della polizia metropolitana Kressida Dick, la
prima donna alla guida della polizia londinese, ha cercato di minimizzare
l'episodio ed ha respinto le richieste di dimissioni, facendo leva sul suo essere
donna, come elemento di prevenzione. Una dichiarazione dal sapore decisamente
agre. ---- Un'altra donna, Priti Patel, Segretaria di Stato agli affari interni,
ha promosso il "Police Crime, Sentencing and Courts Bill", una riforma che
rischia di limitare seriamente la libertà di manifestare in Gran Bretagna.
Se passasse, questa legge darebbe all'Home Office e alla polizia un ampio margine
di repressione delle proteste, anche quelle non violente, rendendo di fatto
permanenti le restrizioni ora in vigore per il Coronavirus. Nella riforma è
previsto anche il contrasto agli «accampamenti non autorizzati», misura presente
nel manifesto Tory del 2019 i cui destinatari sono le comunità rom. Ma non solo.
In Gran Bretagna molte persone, per scelta o per necessità, vivono in
accampamenti informali di furgoni e camper.
Il Police Bill rinforza sensibilmente i poteri delle forze dell'ordine di
disperdere anche le manifestazioni autorizzate.
Secondo la normativa vigente, la polizia britannica può infatti imporre
restrizioni a una manifestazione soltanto se è in grado di dimostrare
l'intenzione di provocare gravi disordini pubblici, danni alla proprietà o serie
interruzioni della vita della comunità.
Con la Police Crime, Sentencing and Courts Bill le forze dell'ordine avrebbero
invece il potere di criminalizzare manifestazioni che possano rappresentare "un
fastidio pubblico", fissando limiti di tempo e di rumore per i raduni. Inoltre, i
manifestanti che non seguono restrizioni di cui "dovrebbero" essere a conoscenza,
pur non avendo ricevuto ordini diretti da un agente, potrebbero essere sottoposti
a procedimenti giudiziari.
In altri termini le street parade ed ogni altra manifestazione dove ci sia
un'amplificazione con musica e interventi, potrebbe essere vietata dalla polizia.
Non solo. Il concetto di "disturbo pubblico" è così vago, che qualunque tipo di
manifestazione potrebbe essere bloccata in base all'umore politico delle forze
dell'ordine.
Il Police Bill mira a colpire i movimenti più radicali, anarchici, femministe,
black lives matter, extintion rebellion. Alcuni nuovi reati, per i quali sono
previste pene severe, sono cuciti su misura su alcune pratiche di movimento, come
la distruzione e imbrattamento di monumenti, per cui sono previste condanne a 10
anni di carcere. Immediato è il riferimento ai monumenti distrutti la scorsa
estate, come quelli dello schiavista Edward Colston di Winston Churchill.
A Londra ed in varie città dal 13 marzo in poi si sono susseguite le
manifestazioni contro la brutalità della polizia e contro la nuova legge.
Il 18 marzo a Bristol, uniti dallo slogan "kill the bill", centinaia di persone
hanno percorso per ore la città per poi dirigersi verso il commissariato di
Bridewell.
L'appuntamento, lanciato informalmente tramite i social, era alle 13,30 a College
Green. Inizialmente la polizia ha provato ad intimidire i primi arrivati, ma
quando la folla è cresciuta, si sono ritirati.
Un corteo festoso con canti e balli, come di consueto a Bristol, ha attraversato
il centro cittadino per ore. Verso la fine molti si sono accampati nel parco del
castello. É stato a questo punto, mentre la manifestazione si stava
spontaneamente sciogliendo, che la polizia ha fermato e portato via un manifestante.
Erano ormai le 18. Il corteo si è ricompattato, dirigendosi verso il
commissariato centrale della città, Bridewell.
La protesta è stata inizialmente pacifica: circa duecento manifestanti, in
maggioranza giovani donne, si sono sedute per terra di fronte all'edificio,
gridando slogan, mentre il resto dei manifestanti restava in piedi sul
marciapiede di fronte. I poliziotti erano pochissimi e in assetto di difesa, ma
nessuno li ha attaccati, nonostante il rapporto di forza fosse in netto sfavore
dei poliziotti.
Quando nell'area sono confluiti i rinforzi, la polizia ha attaccato i
manifestanti con truppe a cavallo e spintoni, cercando di dividere e spezzare la
manifestazione. I manifestanti hanno cercato di resistere e qualche pietra ha
colpito una camionetta della polizia vuota e abbandonata. La polizia ha lanciato
contro i manifestanti le unità cinofile e caricato violentemente, una ragazza è
stata pestata mentre era seduta con le mani alzate. I manifestanti si sono difesi
dagli spray al peperoncino e dai manganelli ed hanno contrattaccato. Le finestre
del commissariato sono andate in pezzi, due mezzi della polizia sono stati
incendiati. Gli scontri sono durati ore.
https://www.anarresinfo.org/gran-bretagna-kill-the-police-bill/
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