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(it) Unione Comunisti Anarchici D'Italia UCADI: Newsletter #144 - I "Grandi" scienziati ed il loro retroterra
Date
Fri, 26 Mar 2021 10:22:13 +0300
Il governo dei "migliori" ha dichiarato di voler attingere tra grandi manager,
economisti, collaudati banchieri, eminenti scienziati. Ciò che a prima vista
stupisce è la presenza di questi ultimi. A scorrere i loro curricula, guardando
la loro produzione scientifica, vedendo la loro elevata produzione di ricerca,
osservando la loro carriera accademica, si ha l'impressione che si abbia a che
fare con dei fisici di livello internazionale. Viene, comunque, da chiedersi
perché precocemente abbiano abbandonato il mondo della ricerca per dedicarsi ad
attività di natura essenzialmente diversa, lontana dalla propria formazione e
neppure formalmente culturale. C'è da dire che l'ultimo di loro ha numerosi e
noti predecessori.
Enrico Medi
Noto soprattutto per il suo commento, assieme a Tito Stagno, del primo
atterraggio dell'uomo sulla luna nel 1969. Di lui si dice che giovanissimo (21
anni) si laureò in Fisica, discutendo la sua tesi sul neutrone con Enrico Fermi.
Resta misterioso perché un neolaureato sì brillante non sia stato chiamato a far
parte del prestigioso team di via Panisperna, laboratorio diretto appunto da
Fermi, all'avanguardia a livello internazionale per la fisica nucleare e fucina
di molti famosi scienziati (Ettore Majorana, Emilio Segre, Edoardo Amaldi, Bruno
Pontecorvo, Franco Rasetti, Giuseppe Occhialini), e sia invece ripiegato sulla
geofisica.
Cattolico fervente, fu tra i promotori del referendum abrogativo della legge
Fortuna-Baslini sul divorzio e consulente scientifico del Vaticano. Forte
dell'appoggio della Chiesa divenne nel 1949 direttore dell'Istituto Nazionale di
Geofisica e nel 1958 vicepresidente dell'Euratom. Di lui si ricordano un paio di
uscite poco professionali. Durante la diretta dello sbarco sulla Luna, ad un Tito
Stagno che gli chiedeva se sul satellite della Terra si poteva sentire la voce in
assenza di aria, rispondeva ovviamentedi no, ma che gli astronauti avrebbero
potuto comunicare appoggiando il petto sul suolo e, parlando, trasmettere le
vibrazioni all'ascoltatore anch'egli con l'orecchio sul suolo. In partenza per
gli Stati Uniti d'America allo scopo di acquistare per l'Euratom un acceleratore
di particelle, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva di quale tipo
abbisognasse l'Europa rispose: "Grosso".
Antonino Zichichi
Altro fervente cattolico, fisico anch'egli, è stato Antonio Zichichi anche lui
legato al Vaticano e supportato dalla Chiesa. Si è laureato a Palermo, ma la sua
carriera accademica è stata favorita dal suo matrimonio con Maria Ludovica
Bernardini, figlia di un potente barone della Facoltà di Fisica di Bologna,
Gilberto Bernardini. La sua fama di scienziato è legata ad un esperimento del
1965 da lui guidato in cui, in contemporanea con un gruppo di ricerca
statunitense, veniva rilevato un elemento di antimateria, l'antideutone.
Anch'egli ben presto lascia la ricerca attiva per dedicarsi ad interessi di
management scientifico; nel 1963 fonda ad Erice (TP) il Centro di Cultura
Scientifica Cesare Majorana, dotato di ragguardevoli risorse finanziarie. Lo
dirige, ne fa il suo centro di potere: esservi invitati per tenere le scuole
estive costituisce, oltre ad un lauto
provento, fonte di prestigio e ciò crea un vasto corteo di fedeli che lo lanciano
verso innumerevoli presidenze e titoli onorifici. Meno felice è la sua
alluvionale produzione di saggi ed articoli divulgativi. Si fa, per esempio,
alfiere di una contestazione della teoria darwiniana dell'evoluzione. Per un suo
fantasioso libro sull'infinito matematico si attira le critiche sarcastiche di
Piergiorgio Odifreddi. Ha sostenuto che nel processo a Galileo
Galilei non vi fu alcun contrasto tra lo scienziato e la Chiesa cattolica. Dopo
molti altri inciampi ottiene la nomination per il premio internazionale Ig Nobel
per la fisica e la matematica; il premio viene attribuito annualmente ai
produttori di cattiva scienza[1].
Roberto Cingolani
Ed eccoci al personaggio del momento, il fisico nominato Ministro per la
Transizione ecologica nel Governo Draghi. Molte le analogie con i personaggi
precedentemente tratteggiati: scarsa produzione scientifica, precoce passaggio
dalla ricerca ad attività ad essa estranee, alto apprezzamento dei media,
notevole considerazione degli apparati di potere, come mostra la sua attuale
posizione governativa, sicuro supporto
esterno. Una la differenza: mentre Medi e Zichichi contavano sull'appoggio
dell'apparato ecclesiastico, lui ha molto probabilmente il supporto di un'altra
confraternita questa volta, laica. Sui due fisici ultracredenti il web offre
spunti critici, su Cingolani si trovano solo lodi sperticate e relazioni su
presunti successi. Si sa che si è occupato della progettazione Human Technopole
di Milano, il progetto per una cittadella di Scienza della vita e che il 27
giugno 2019 viene nominato Responsabile Tecnologie e Innovazione della società
del settore difesa e aerospazio Leonardo, diventando operativo dal 1º settembre
2019; cosa sia Leonardo è presto detto: un'azienda
statale, erede di Finmeccanica, impegnata nel settore degli armamenti anche
nucleari. Si tratta di un'azienda di notevoli dimensioni (circa 50.000 addetti),
che opera nella cantieristica navale, nel settore degli elicotteri (ex Augusta)
ed in quello aerospaziale. È notoria anche per aver avuto dal 2014 al 2017 come
Amministratore Delegato Mauto Moretti (sì proprio quello della strage di
Viareggio quando era Amministratore Delegato di Trenitalia), il quale ha
percepito quale liquidazione la ragguardevole cifra di 9.262.999 (avete letto
bene 9 milioni di euro!).
Torniamo al nostro. Come detto, critiche su di lui non se ne trovano e già questo
lascia perplessi; chi è esente da critiche? Da fonte riservata interna al mondo
accademico ricevo notizie inquietanti. Cingolani era membro onorevole dell'INFM
(Istituto Nazionale per la Fisica della Materia), costituito nel 1994,
promuoveva, coordinava e realizzava attività di ricerca di base ed applicata
attraverso una rete di 38 unità di ricerca, 4 gruppi
coordinati ed un laboratorio nazionale in cui operavano circa 2800 tra docenti,
ricercatori e tecnici e si è distinto a livello mondiale per quantità e qualità
di pubblicazioni scientifiche. L'Istituto viene smantellato inopinatamente nel
2005 con la collaborazione proprio di Cingolani, che in compenso ottiene il
finanziamento
per costituire il suo laboratorio, quell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di
Genova per il quale viene portato in palmo di mano. In 15 anni di esistenza,
utilizzando denaro pubblico ed occupando 1890 persone provenienti da 60 paesi,
l'Istituto ha prodotto 200 "invenzioni" e richiesto 900 brevetti. Ma che il
centro di ricerca non sia il top fu confermato da una relazione accademica, della
quale qualcuno ha fatto scomparire ogni traccia. Neppure a livello internazionale
il laboratorio genovese gode di grande considerazione. D'altra parte, Cingolani
si fa fotografare trionfante insieme al suo robottino (simile per altro a
Berlusconi), che appare ben misero accanto ai
robot danzanti di Boston Dynamics.
Ciò non di meno il suo curriculum gli ha aperto le porte della Leopolda, ed è
noto, chi trova un amico trova un tesoro!
Saverio Craparo
[1] Tutte le notizie si possono rinvenire su: https://www.google.com
http://www.ucadi.org/2021/03/12/i-grandi-scienziati-ed-il-loro-retroterra/
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