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(it) Unicobas Scuola & Università : (info+) AUGURI AUGURI AUGURI!!!
Date
Sun, 3 Jan 2021 09:54:11 +0200
UNICOBAS. AI TEMPI DI AZZOVID: Scuola, rientro il 7 gennaio, presidi del Lazio
contro i doppi turni: regole inapplicabili. ---- Orari troppo rigidi e il rischio
di non riuscire a fare tutte le ore: non ci sono le condizioni per i doppi turni,
lasciateci più autonomia. PERSINO I PRESIDI scrivono al prefetto. ---- Sono in
fermento i presidi di Roma e del Lazio, che hanno scritto una durissima lettera
indirizzata alla prefettura e all'ufficio scolastico regionale contro le misure
decise per la ripartenza delle superiori il 7 gennaio. Il Lazio è tra le regioni,
a differenza per esempio dell'Emilia Romagna, che si sono dette favorevoli ad una
ripresa più graduale, al 50% della presenza fino al 15 gennaio e solo dopo al
75%, ma nonostante questa prudenza i dirigenti, come anche i sindacati, sono in
agitazione perché temono di dove disfare, per l'ennesima volta, un orario che poi
nei fatti non si rivelerà efficace: «L'ipotesi prospettata - cercano di spiegare
nella lettera sottoscritta da oltre 60 dirigenti - oltre che non funzionale sul
piano didattico pone gravi problemi proprio sul piano della sicurezza».
Doppi turni e sabato
Le novità sostanziali per il Lazio emerse dal tavolo in prefettura, che
dovrebbero marcare la differenza rispetto a settembre, sono sostanzialmente tre:
le due fasce di ingresso alle 8 e alle 10 (con uscita alle 13,30 e 15,30), le
lezioni anche di sabato (con ingresso alle 8) e come in tutte le altre regioni il
potenziamento delle corse e dei mezzi di trasporto. Nella sua ultima circolare il
direttore dell'ufficio regionale Rocco Pinneri ha rassicurato i presidi
annunciando 25 mila nuove corse. Per i presidi, però, i problemi non sono
risolti. «I dirigenti scolastici sono disponibili a riorganizzare ciò che hanno
faticosamente predisposto con l'incessante lavoro svolto sin qui, senza pause a
partire dal periodo estivo, benché già consapevoli dei problemi legati alle
difficoltà di trasporto e all'esterno degli edifici scolastici - dicono -: va
però con chiarezza evidenziato che le condizioni per l'effettuazione delle
attività didattiche in doppi turni (8-13 e 10-15) non ci sono assolutamente».
La nuova organizzazione: impossibile
Ed elencano così le criticità: «Si evidenziano insormontabili difficoltà nel
riformulare gli orari interni delle scuole nel rispetto delle soglie curriculari
ministeriali e nell'erogazione di lezioni efficaci con adeguato tempo per
l'approfondimento individuale a studenti che rientrerebbero alle loro abitazioni
a pomeriggio inoltrato o sera». Poi «l'impossibilità di garantire la piena
assistenza agli allievi con disabilità in quanto gli eventuali assistenti
sarebbero impegnati in orari diversi da quelli già ora fissati e il momento del
pasto: sarebbe assurdo portare a scuola rischi ulteriori, far consumare i pasti
inevitabilmente con modalità ravvicinate togliendo la mascherina all'interno
delle stesse aule in cui vanno svolte le lezioni». Ancora «difficoltà nel
garantire le pulizie a causa della necessità di coprire un più ampio orario di
funzionamento del servizio scolastico a invarianza di organici», mentre per
quanto riguarda i professori «nella maggior parte degli istituti sono presenti
docenti che, nella migliore delle ipotesi, operano in più scuole, a volte
dislocate su territori comunali differenti».
«Rispettate l'autonomia»
«Ci riteniamo funzionari pubblici e dunque è ovvio che, dal momento che la
prefettura ci impone questi orari, ci adegueremo - commenta il preside dello
scientifico Primo Levi a Vigna Murata, Stefano Sancandi, tra i firmatari - ma
visto che ancora mancano tanti giorni non smetteremo fino all'ultimo di segnalare
queste criticità e sperare in qualche adeguamento». I presidi chiedono, in
definitiva, il rispetto dell'autonomia scolastica compressa in questa fase: «Una
soluzione percorribile potrebbe consistere nel prevedere la presenza a scuola del
50% delle classi con un forte sostegno alla didattica digitale integrata, si
contempererebbe l'esigenza di limitare l'affollamento dei mezzi con quella di
evitare il ricorso ai due turni di ingresso e tenere al massimo la differenza di
un'ora tra le due entrate.
Erica della Pasqua, per Il Corriere della Sera, 30.12.2020
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