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(it) FAI, Gruppo Bakunin: Sabato 7 aprile conferenza dibattito "Il '68 compie 50 anni" allo Spazio Anarchico "19 luglio"
Date
Fri, 6 Apr 2018 07:48:49 +0300
Sabato 7 aprile, dalle 20:00 in poi, si terrà una conferenza dibattito, sul cinquantenario
del 68 nei locali dello Spazio Anarchico "19 luglio" in via Rocco da Cesinale 18 (Metro
Roma B - Garbatella). --- Franco Schirone, storico e autore di vari libri su quel periodo,
racconterà cosa accadde in quell'anno dove un vento contagioso di rivoltà cambiò molte
cose del mondo. ---- Interverranno altri compagni attivi in quegli anni e verranno
proiettati filmati d'epoca. ---- Come di consueto sarà possibile mangiare, bere,
chiacchierare. ---- Ci vediamo sabato 7 aprile, dalle 20:00 in poi, allo Spazio Anarchico
"19 luglio" in via Rocco da Cesinale 18 ---- Di seguito il comunicato dell'iniziative e in
allegato la locandina. ---- Gruppo Anarchico "M. Bakunin" - FAI Roma e Lazio ---- Il
Sessantotto compie 50 anni!
Il movimento che fece proprie le istanze antiautoritarie ed egalitarie, rivendicando forme
di autogestione, azione diretta e liberazione da ogni istituzione sociale: famiglia,
scuola, lavoro.
L'antiautoritarismo è uno dei principali fili conduttori che attraversa tutti i movimenti
di protesta sorti nei primi anni Sessanta. Viene contestata ogni istituzione che si fondi
sul principio di autorità, come la famiglia e la scuola, che trasmettono modelli di
imposizione (fisica o psicologica) e che creano le basi di ogni comportamento deviante,
fino a tutte quelle istituzioni per loro natura finalizzate alla repressione o fondate su
un forte principio gerarchico: l'esercito, la magistratura, la polizia, la chiesa, la
burocrazia degli stati e dei partiti politici.
Si sviluppano tentativi di dar vita a luoghi dove l'autorità sia respinta: la comune al
posto della famiglia, l'assemblea, l'unanimità e il rifiuto delle deleghe e della
democrazia rappresentativa, con lo scopo di voler simboleggiare l'abbattimento del potere
costituito e quello di creare un proprio spazio autonomo (con queste intenzioni i
movimenti studenteschi adotteranno la tattica dell'occupazione). Tutte forme che finirono
per mettere definitivamente in crisi le figure sociali in cui l'autorità si esprimeva: dal
padre al poliziotto, dal giudice al militare.
Oggetto della contestazione non è solo il potere statale, ma anche e soprattutto i singoli
poteri quotidiani: dalla famiglia autoritaria al preside nella scuola al padrone della
fabbrica. Questi movimenti combattono qualunque forma di burocrazia, da quella statale a
quella delle tradizionali organizzazioni dei partiti politici. All'apparato organizzativo
della politica tradizionale si contrappongono le reti autorganizzate dei comitati, le
assemblee, gli intergruppi.
I movimenti del Sessantotto si collocano in una logica di assoluta estraneità rispetto
allo Stato. La lotta degli studenti universitari americani è, sin dall'inizio, collegata
al movimento pacifista ed a quello hippies. Il 1964 è l'anno chiave nella vicenda del
movimento americano: il coinvolgimento nel conflitto tra Vietnam del Sud e del Nord si
trasformò proprio allora in una vera e propria guerra. Nell'estate dello stesso anno la
rivolta di Harlem inaugurò il ciclo delle sanguinose rivolte nei ghetti, e il movimento
studentesco "bianco" condivise gran parte delle rivendicazioni del "Black Power".
Nell'ambito dei Paesi europei è in Francia che la contestazione assume i toni più
clamorosi e si trasformò in una vera e propria rivolta contro lo Stato. La nascita del
"movimento del 22 marzo" a Nanterre, l'occupazione dell'università Sorbona e le barricate
del quartiere latino di Parigi, il 13 maggio 1968 porteranno 800.000 persone a partecipare
ad una grande manifestazione per le strade di Parigi e ad uno sciopero generale che durerà
parecchi giorni e che coinvolgerà più di dieci milioni di persone.
In Italia, dopo un anno di incubazione (il 1966), i primi veri focolai di rivolta si
accendono nel novembre del 1967, simultaneamente, nelle università di Trento, Napoli.
Subito la contestazione raggiunse il sistema privato, coinvolgendo in particolare
l'Università cattolica di Milano. Si propaga quindi a Torino per irradiarsi, con
impressionante rapidità e lungo la linea dell'occupazione a catena degli atenei, in ogni
sede universitaria del Paese: la battaglia di "Valle Giulia" a Roma, avvenuta il 1° marzo
68, diventa per tutti il simbolo della rivolta studentesca.
In antitesi al capitalismo si arriverà a lottare per una realizzazione di un un sistema
antistatale, non più semplicemente democrazia rappresentativa, ma il più possibile diretta
e anti-autoritaria. Contro ogni forma di oppressione si svilupperà la condanna anche di
quel comunismo sovietico che rende l'individuo schiavo del potere; si prenderanno a
modello le esperienze comuniste cubana e cinese, ritenute valide alternative a quella
russa. Tra i paesi del blocco sovietico l'episodio più clamoroso, la ‘Primavera di Praga',
si verifica in Cecoslovacchia. Qui la contestazione giovanile si confonde con un movimento
intellettuale e politico di liberazione volto al superamento del comunismo tradizionale ed
al raggiungimento dell'indipendenza dall'Unione Sovietica.
Dal Sessantotto è nata una società più libera, meno bigotta e più emancipata, perché
figlia del piacere e dell'anarchismo.
Sabato 7 Aprile dalle ore 20:00 ne parleremo con Franco Schirone e i compagni che hanno
vissuto a pieno e lottato nei movimenti di quegli anni, racconteremo la storia di quegli
anni analizzando il ruolo degli anarchici in quelle stagioni di lotta.
Gruppo anarchico M. Bakunin - Federazione Anarchica Italiana
gruppobakunin@federazioneanarchica.org
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