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(it) cub ferrovie: COMMENTI: BIORAFFINERIA DI LIVORNO: UN'ECO....BALLA??!!
Date
Sun, 27 Oct 2019 07:51:19 +0200
L'ENI, già Ente Nazionale di Idrocarburi, multinazionale italiana attiva nei settori del
petrolio e dell'energia, già nota per sfruttare le risorse naturali in Africa e nel mar
mediterraneo, ha annunciato un progetto volto ad installare un gassificatore all'interno
della raffineria di Livorno. La mancanza di reale volontà dei governi e delle industrie,
di una riconversione eco sostenibile delle proprie attività e la carente ricerca di fonti
di energia alternative, è stata già causa di disastri ambientali come lo straripamento di
fiumi e inondazioni che anche a Livorno hanno causato distruzione e morte. In questo
contesto, a dir poco portatore di eventi catastrofici, si cala il progetto Eni del nuovo
gassificatore nella città labronica; si tratta di un impianto che ha la funzione di
scaldare a 1200 °C plastica non riciclabile (Plasmix) e rifiuti indifferenziati (CSS, le
famose ecoballe), al fine di produrre BIO carburanti.
Sebbene il termine "bio" significhi vita, è legittimo dubitare della bontà del progetto.
Infatti la torre gassificatrice immetterà infatti nell'aria qualcosa come 1,32 kg di CO2,
ogni kg di rifiuto sottoposto al trattamento (150000 kg di CO2 ogni anno); non solo, Il
prodotto che uscirà dal processo altro non sarà che benzina e metanolo, quindi
combustibili destinati a generare ulteriore CO2, gas causa principale del surriscaldamento
terrestre. Oltretutto l'impianto consumerà grandi quantità di acqua destinata al
raffreddamento del processo che, giunta al termine della lavorazione, sarà carica di
metalli pesanti. ENI garantisce che questi metalli saranno depurati ma al momento non si
sa dove verrà versata l'acqua dopo la depurazione. Nutriamo inoltre dubbi sulle reali
nozioni e sensibilità ambientali di Eni rispetto alla riconversione green; infatti Eni
parla di "economia circolare, rigenerazione, nuova vita, input sostenibile,
riciclo/riutilizzo", pubblicizzando quindi una una reale cognizione di causa sugli eventi
in corso ma in verità Eni si riveste con le parole d'ordine del momento, mentre i fatti
parlano di politica industriale ancora vecchia e inquinante, tanto che l'AGI (Agenzia
Giornalistica Italia controllata da ENI) riporta dati fuorvianti in merito allo
scioglimento dei ghiacciai: lo scioglimento del ghiaccio marino antartico è favorito da
altri fenomeni (e quindi non dall'innalzamento di temperatura da CO2), come il vento,
oppure il buco nello strato di ozono o El Niño. Il ghiaccio marino (...) contribuisce al
riscaldamento globale perché il ghiaccio marino riflette gran parte dell'energia del sole
nello spazio. Il ghiaccio marino ha un enorme impatto sul clima. Come possono nella
realtà, azzardare la programmazione di zero emissioni CO2 nel 2030 e al contempo sostenere
che il ghiaccio marino è impattante sul clima? Altri punti preoccupanti del gassificatore
riguardano la sua novità progettuale, primo al mondo nel suo genere, riferisce Eni, che
quindi non dà nessuna garanzia sui dati sbandierati da Eni, mentre certo sarà il
conseguente traffico di camion che trasporteranno i rifiuti in raffineria da Livorno, Pisa
e Collesalvetti, con inevitabile generazione di altra CO2. Peraltro già abbiamo avuto
esperienze in Toscana di gassificatori che da progetti innovativi si sono invece
dimostrati bidoni, come il gassificatore di Testi, vicino Greve. Quello che realmente
occorre è una radicale inversione delle strategie energetiche. Il sito ENI di Livorno ha,
in questa fase storica, un unico compito: la bonifica dell'intera area. I costi relativi
alla messa in sicurezza, a carico di ENI, non devono pertanto mascherare operazioni
classificate come"bio" o "green", che suonano cone una moneta falsa. Chi ha provocato, ai
soli fini del profitto, inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua, rendendo
difficilmente respirabile l'aria in zone popolose come Stagno e i quartieri nord di
Livorno deve farsi carico delle proprie responsabilità, con riconversione industriale
dell'area che salvaguardi gli abitanti della zona e l'occupazione dei lavoratori,
esattamente come necessario per l'Ilva di Taranto. Da anni come Cub siamo a fianco di
cittadini, comitati e organizzazioni, anche con scioperi locali e nazionali, nelle
mobilitazioni a difesa di salute e ambiente, come nella battaglia emblematica No TAV,
nelle grandi mobilitazioni del Fridays for Future che hanno il merito di aver portato alla
attenzione generale i temi ambientali o nelle battaglie dei comitati della piana
Fiorentina, contro Inceneritore e aeroporto; lo saremo anche stavolta.
Ottobre 2019.CUB TOSCANA, via di Scandicci 86 Firenze
cub-trasporti@libero.it , cubsanita@libero.it , cubtlc@libero.it
http://cubferrovie.altervista.org/commenti-bioraffineria-di-livorno-uneco-balla/
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